L'obiettivo delle misure governative presentate la settimana scorsa è quello di aiutare i cittadini in difficolta e di prevenire le pressioni inflazionistiche che tornano a farsi sentire. Sono misure che verranno a costare alle casse dello stato quasi mezzo miliardo di euro. Allo scoccare della mezzanotte è entrato in vigore il tetto massimo per una trentina di prodotti di largo consumo contrassegnati da un'etichetta particolare per renderli facilmente riconoscibili. Il ribasso va dal 10 al 53%. Alcuni esempi: lo yogurt in vaschetta a 40 centesimi, il riso a 2,29 euro, la lonza di maiale senza osso a 5,49, il collo di manzo con osso a 6,99 euro, cinque chilogrammi di patate a 3,99 euro. Questo è il prezzo massimo, comunque ai commercianti viene lasciata la possibilità di decidere in maniera autonomia di ribassarlo. Per l'olio di girasole, il latte, la farina, lo zucchero, il pollo e la carne di maiale macinata, rimane in vigore il limite del pacchetto precedente.
Valmer Cusma