Teatro sotto l'albero. In occasione delle imminenti festività, il Consolato generale d'Italia, insieme all'Università popolare di Trieste e alla Comunitaà degli italiani "Santorio Santorio", ha riportato in città Gianfranco Jannuzzo, già applaudito a Capodistria qualche anno fa e ieri sera nuovamente mattatore sul palcoscenico del Comunale con il suo "Recital", uno spettacolo in cui il popolare attore siciliano cresciuto alla scuola di Gigi Proietti racconta con umorismo l'Italia e gli italiani attraverso l'uso dei tanti dialetti parlati da Nord a Sud. Ma al centro c'è una sempre rinnovata dichiarazione d'amore per la sua isola natale, la Sicilia, con le sue fortune e le sue maledizioni; un attaccamento del resto non diverso da quello che ciascuno di noi - chiosa Jannuzzo dal palco - ha per la propria regione, la propria città.
Perché, gli chiediamo, tanta attenzione al dialetto? Perché, risponde lui, "i dialetti sono la forma più immediata di comunicazione che abbiamo, quella a cui ci rivolgiamo quando vogliamo essere sicuri di arrivare al cuore del nostro intelocutore. Che tu sia friulano o calabrese o siciliano come me o pugliese, tu pensi in dialetto e la battuta che devi fare, la fai in dialetto".
Uno spettacolo leggero, il suo "Recital", ma con qualche riflessione, e questo perché "l'ironia è il sale della vita, sennò ci prendiamo troppo sul serio e la vita diventa noiosissima".
Invece dell'Istria, dov'è ormai di casa, Gianfranco Jannuzzo che idea si è fatto? "Intanto, quella di un grande, persino esagerato amore per l'Italia. Amore e ammirazione."
Lunghi applausi e le risate del pubblico, affluito numeroso, hanno decretato il successo di una serata da ricordare. Dopo lo spettacolo, come da tradizione, il brindisi augurale nel foyer del teatro offerto dal console Giovanni Coviello. Che ai connazionali residenti nella circoscrizione porge "l'augurio di un sereno Natale e un sereno 2024. E in un momento in cui l'Europa e il Medio Oriente sono dilaniati dalle guerre, con la speranza che un raggio di luce rischiari il nostro prossimo futuro".