"Era arrivato il momento di scrivere un romanzo su come ci sentiremmo nel vivere a contatto con una mente non umana". Così si è espresso lo scrittore inglese Ian McEwan a proposito del suo libro "Macchine come me", in cui esplora l'emotività di un automa, di un essere, cioè, teoricamente privo di emozioni.
Proprio l'opera di McEwan sarà al centro, oggi pomeriggio, dell'incontro inaugurale della rassegna "Narratori d'Europa" alla Casa Zanussi di Pordenone, promossa dall'IRSE, Istituto Regionale di Studi Europei. Quattro appuntamenti, ogni giovedì fino al 22 febbraio, in presenza e in diretta streaming, per un'edizione, "Brave new humanity", che prende spunto dal dibattito sempre più serrato sull'utilizzo dell'intelligenza artificiale e su come ci cambierà la vita, e vuol essere allo stesso tempo un'occasione per riflettere sull'invadenza e la pervasività dei social, nel mare magnum di contenuti che istigano alla falsità, l'odio e la violenza.
Le altre tappe di questo attualissimo excursus nella narrativa europea contemporanea saranno dedicate ai libri di Delphine De Vigan, Cass Hunter e Hanna Bervoets, altrettanti protagonisti di un genere fantastico che interpreta con inquietanti scenari la contemporaneità, diventando a un tempo celebrazione e critica delle conquiste umane.