Gioielli di carta, testimonianza delle antiche tradizioni culturali di Capodistria, l'Atene dell'Istria come veniva chiamata un tempo: un'iperbole, certamente, ma con un buon fondo di verità. Manoscritti e libri preziosi e rari che occhieggiano dai pannelli di "Bibliotheca iustinopolitana", la nuova mostra allestita nello spazio della Loggia vecchia di Palazzo pretorio, nell'ambito dei festeggiamenti per il 1500° anniversario della fondazione della diocesi, Capodistria 1500.
C'è, per esempio, la prima stampa di un trattatello dell'umanista Pier Paolo Vergerio il Vecchio, datata 1475, e la medievale "Summa iuris canonici" del beato Monaldo da Capodistria, la cui editio princeps venne pubblicata a Lione nel 1516. Oppure un quattrocentesco codice greco del teologo bizantino Eutimio Zigabeno che rappresenta un unicum in Slovenia, già nel convento francescano di Sant'Anna. Nelle raccolte della Biblioteca centrale "Srečko Vilhar", che ha organizzato la mostra, curata da Peter Štoka, sono confluiti all'indomani della seconda guerra mondiale diversi fondi conventuali, a cui rimanda anche la collezione di antichi antifonari o la "Regola di San Francesco" contenuta in un manoscritto forse del Trecento che affianca testo latino e testo italiano. Interessanti, poi, i documenti catastatali del monastero benedettino di San Nicolò d'Oltra, oggi in Comune di Ancarano, abbandonato dai monaci nel Settecento e acquistato dalla famiglia capodistriana Madonizza.
Accanto alla mostra sul tesoro librario cittadino, con foto e testi in sloveno, italiano e inglese, visitabile fino al 12 marzo, la Biblioteca centrale organizza per l'intero 2024, ogni primo martedì del mese, un ciclo di presentazioni di opere e autori illustri nati o legati a Capodistria, come i due Vergerio (l'umanista il Vecchio e il vescovo riformatore il Giovane), Andrea Divo traduttore cinquecentesco di Omero, Santorio Santorio medico e scienziato, Girolamo Muzio, noto anche per il suo contributo, sempre nel Cinquecento, al dibattito sulla "questione della lingua" italiana.