Di antichissima nobiltà di Durazzo, e venuta a stabilirsi a Capodistria nel Cinquecento in seguito all'avanzata dei Turchi, la famiglia dei conti Bruti (o, nella più tarda forma italianizzata, Brutti) ha dato diversi personaggi di rilievo. Alcuni si distinguono nelle armi e nella diplomazia al servizio di Venezia. Alltri furono letterati. E nell'Ottocento due Bruti diventarono podestà di Capodistria. Ben quattro i presuli, tra cui quell'Agostino, morto nel 1747, che fu vescovo della sua città natale ed è sepolto nel battistero di san Giovanni Battista, ossia la rotonda dei Carmini, attigua al duomo, ora scelta come sede di una mostra sul casato, intitolata "Noi siamo i Bruti; verrà inaugurata domani pomeriggio (alle 15) a cura del Museo regionale e della Biblioteca centrale.
Poco più in là si affaccia sul Brolo il palazzo dominicale, uno dei gioielli della Capodistria veneta, opera dell'architetto Giorgio Massari che dagli anni Cinquanta del Novecento ospita la Biblioteca. Qui una conferenza di Peter Štoka, dirigente del reparto di storia patria e beni librari, concluderà l'iniziativa, che comprende anche una visita guidata al monumento sepolcrale dei Bruti in duomo, dalle linee barocche, ornato di busti, statue e fregi, datato 1696.
Ma già nella mattinata di domenica ecco un altro appuntamento alla scoperta della ricca storia della città: al civico 10 di via Kidrič apre lo Studium Histria Contrada, spazio della Società umanistica Histria, associazione impegnata da anni a far conoscere un patrimonio locale di notevole entità. Che, per l'occasione, presenta una mostra sugli antichi rioni o quartieri o appunto contrade cittadine, in origine dodici in tutto. All'inaugurazione, prevista alle ore 11, fa seguito una conferenza sulle dodici porte della Capodistria medievale tenuta dallo storico Dušan Mlacović. E altri incontri su argomenti relativi alla storia e al patrimonio culturale istriano sono annunciati durante il periodo di allestimento dell'esposizione, che durerà fino a tutto il mese di gennaio ed è stata realizzata con il contributo, fra gli altri, della Comunità degli italiani "Santorio Santorio".