"Nel 2020 la pandemia arrivò in Spagna, raggiunse la nostra casa affondandola nel lutto perenne, prendendosi il mio Lucho, il mio punto di riferimento nel mondo, il mio complice, il mio amore, il mio compagno".
Così ha inizio "Un amore fuori dal tempo", il libro (pubblicato in Italia da Guanda) in cui la poetessa cilena Carmen Yáñez ripercorre la storia d'amore che l'ha legata allo scrittore Luis Sepúlveda, scomparso nell'aprile di tre anni fa, colpito dal Covid. Una storia che comincia in Cile alla fine degli anni Sessanta, un amore, da cui nasce un figlio, che è anche un sodalizio fatto di battaglie e di ideali condivisi. Il primo a essere catturato dalla dittatura militare di Pinochet, dopo il colpo di Stato del 1973, sarà lo scrittore, poi tocca anche a Carmen. Riescono a salvarsi e a riparare in Europa, ma le loro strade si dividono. Sepúlveda, in Germania, ha una nuova moglie, e altri figli. Anni dopo si ritrovano, carichi di esperienze e vissuti differenti, per scoprirsi ancora più uniti di prima. Si risposano nel 2004. Non si lasceranno più.
L'autrice presenterà il suo libro venerdì 26 gennaio a Pordenone, prima ospite di un ciclo di conversazioni che apre i festeggiamenti per il trentesimo anniversario di Dedica, manifestazione culturale che di volta in volta porta in città un grande autore mondiale: Sepúlveda, lo scrittore che aveva scelto la letteratura per "dar voce a chi non ha voce", l'autore divenuto celebre per romanzi come "Il vecchio che leggeva romanzi d'amore" e "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare", era stato protagonista di Dedica nel 2015.
L'incontro, in programma nel convento di San Francesco, sarà condotto dalla traduttrice Ilide Carmignani, la "voce" italiana di Sepúlveda e, soprattutto, sua amica.