La voce di Luciano Kleva tace ormai da vent'anni, ma un artista non muore, perché di lui continuano a parlarci le sue opere.
Dal mese di dicembre la vasta produzione di Kleva, soprattutto nell'ambito della fotografia, si racconta in un'ampia retrospettiva: un quartetto di mostre fra Capodistria, Isola e Pirano, frutto di un progetto celebrativo voluto dalla CAN isolana, a cui si sono associate le istituzioni italiane di Capodistria e Pirano. A coronamento dell'iniziativa, ecco ora un'accurata monografia, edita da Il Mandracchio in italiano e in sloveno, intitolata semplicemente "Luciano Kleva". Un volume che documenta più di due decenni di attività creativa dell'artista di Isola, dagli anni degli studi all'Accademia di Brera, alle immagini dell'Istria, ai nudi, fino al ciclo dei "Personaggi celebri" rimasto interrotto per la morte prematura.
Firma l'introduzione Agnese Babič, che ieri, in una sala di Palazzo Manzioli gremita, ha rivolto un particolare ringraziamento alla famiglia di Kleva per il contributo dato alla nascita e alla realizzazione della monografia. "Nel ventesimo anniversario della sua scomparsa", dice a Radio Capodistria la coordinatrice culturale della CAN, "siamo lieti di aver portato a termine questa bellissima - a mio parere - monografia, interamente dedicata all'uomo ed all'artista Luciano Kleva e nata grazie alla proficua collaborazione tra le Comunità italiane di Isola, Capodistria e Pirano e la Galleria Insula, nella convinzione che quest'opera possa rappresentare un'ulteriore testimonianza del suo lavoro artistico, profondamente legato ed espressione della nostra terra e delle nostre comuni tradizioni istriane".
Testi e selezione delle opere riprodotte nel volume - che comprende anche un ricordo di "Lucio, artista e amico" proposto da Franco Juri - si devono al critico Dejan Mehmedovič, curatore della Galleria Insula. Kleva, spiega il critico, "è innegabilmente e costantemente alla ricerca della bellezza: la bellezza nella figura umana, nella scoperta del territorio o del corpo femminile, la bellezza della vita".
L'amore per la vita, è questo il cuore dell'ispirazione di Luciano Kleva, e ciò che i curatori (per citare ancora Mehmedovič) si augurano emerga dal libro che gli è stato dedicato.