Spettacolo teatrale in occasione del Giorno della Memoria stasera alle 18 alla Casa di cultura di Bosici organizzato dalla Comunità degli Italiani di Crevatini con il supporto finanziario della Can di Capodistria e la Can Costiera. Per l'occasione è stato organizzato anche un trasporto bus da Capodistria (stazione Ex Soča) alle 17.15 e da Bertocchi (fermata degli autobus) alle 17.30.
Il lavoro dal titolo "La bottega della memoria" è prodotto dall'Associazione Nina e da Battello Stampatore editore di Trieste. Si parla dello spettacolo una delle due protagoniste, l'attrice Michela Cembran. "Questo spettacolo è un spettacolo scritto e diretto da Matteo Moder, che è uno scrittore e un giornalista, e racconta la storia di questa Sulamithe detta Miti che è una donna che desidera ritrovare le sue origini a ricostruirle. Va in visita alla Risiera di San Sabba che è appunto a Trieste. Vicino alla Risiera esiste una bottega dove c'è un antiquario, che ha interpretato dalla mia collega l'attrice Sara Cechet Woodcock, che apparentemente sembra senza età e senza sesso e attende proprio che qualcuno passi attraverso gli oggetti che sono sparsi in questa bottega e ricostruisca la storia. Sulamithe, interpretata da me Michela Cembran, trova quindi le pietre d'inciampo, trova Il diario di Anna Frank, racconta a un uccellino il desiderio di conoscere, di capire, di ricostruire la sequenza degli eventi e quando arriva appunto alla Bottega troverà due burattini attraverso i quali racconterà la vita dei bambini nel lager. Questo è un dialogo a due, quindi tra l'antiquario e Sulamithe che però si incontreranno solo alla fine per ripercorrere proprio la storia, quindi il processo per i fatti della Risiera, la deportazione degli ebrei, il tutto è legato da un filo musicale che narra proprio la storia attraverso le melodie e le parole di Matteo Bognolo che diventa un cantastorie, un cantamemorie. Lo spettacolo è molto forte, molto diretto ma allo stesso tempo poetico perché Matteo Moder ha questa capacità di dare poesia anche ai fatti più tragici." (ld)