La pubblicazione di un libro segue a volte percorsi strani, un po' curiosi. Come "Storie d'amore e altri equivoci" del capodistriano Marco Apollonio, apparso prima in traduzione (in un'edizione in lingua serba della Biblioteca nazionale di Banja Luka) e solo adesso nella versione originale in italiano (a cura della Biblioteca centrale 'Srečko Vilhar' e con il sostegno finanziario della CAN: di Capodistria e Costiera). Due parole, innanzitutto, su Apollonio, già attivo con altre raccolte di racconti, un genere - quello della narrazione breve - in cui sembra aver individuato la sua dimensione ideale. Come ha ricordato durante la presentazione il presidente della 'Santorio Santorio' Mario Steffè, appartiene, l'autore, a quella 'nuova onda' di scrittori della comunità nazionale italiana che hanno abbandonato i temi della memoria, del trauma collettivo dell'esodo, della condizione minoritaria, e puntano invece l'accento sul disagio esistenziale e le difficoltà del vivere contemporaneo. Lo stesso filone in cui si colloca, per inciso, Aljoša Curavić, che con Apollonio ha dialogato per portare allo scoperto temi e motivi delle "Storie" racchiuse nel volume: sei racconti che - ha affermato Curavić - si snodano "intorno all'amore, quella pulsione sessuale che, per dirla con Freud, copre l'oggetto ma rivela il soggetto", in pagine disseminate di citazioni e di rimandi, in cui si riflette la vasta cultura letteraria e filosofica dell'autore, da sempre gran lettore.
Apollonio, da parte sua, riassume in una citazione paradossale il nucleo di questo libro: "L'amore è dare qualcosa che non si ha a qualcuno che non lo vuole. Questa citazione (ride) riesce a rappresentare l'idea di questi racconti".
E a proposito del rapporto di Marco Apollonio con la lingua: "Innanzitutto io sono un grande lettore. Poi diciamo che, come ha affermato Aljoša nella presentazione, noi viviamo in un ambiente non italiano da un punto di vista linguistico. Quindi una cosa molto importante, secondo me, è la lettura. Personalmente leggo tanto e amo la bella, la buona lettura in lingua italiana".
Incontro partecipato e concluso con il rito del firma copie.