Per due giorni Capodistria diventa capitale dei musei della Slovenia: dell'interesse suscitato dall'iniziativa dice tutto l'alto numero di partecipanti (180) e un programma che allinea oltre quaranta relazioni. Tema del congresso "Musei, sviluppo sostenibile e benessere sociale". Un'occasione per mettere a fuoco i problemi e le sfide che attendono nell'immediato futuro chi si occupa del patrimonio culturale.
I nodi rimangono sostanzialmente sempre gli stessi, ci spiega Flabio Bonin, curatore del Museo del mare di Pirano e presidente dell'Associazione museale slovena (uno dei tre enti organizzatori del congresso: gli altri due sono l'Icom Slovenia e la Comunità dei musei). Intanto, i finanziamenti: "Il problema è che spesso i musei sono situati all'interno di edifici storici e di conseguenza i costi per gli interventi di manutenzione sono molto alti. Cosicché capita che i fondi a disposizione per mostre, pubblicazioni e attività didattiche servano per riverniciare gli infissi". A ciò si aggiunge l'aumento dei costi energetici, con un'ulteriore contrazione delle risorse. "Il denaro, insomma, se ne va per tante voci di spesa".
Una priorità condivisa fra gli operatori del settore, dice ancora Bonin, è rendere i musei accessibili alle persone con disabilità: "A Pirano abbiamo installato l'ascensore e rampe per disabili già vent'anni fa, altri lo stanno facendo adesso. Tuttavia nel caso di palazzi storici l'Istituto per la tutela dei beni culturali a volte mette dei paletti: è necessario fare un passo avanti per facilitare l'accesso ai disabili e non solo per proteggere i monumenti".
Peraltro sia il Museo del mare che il Regionale di Capodistria, e anche le Gallerie costiere, si confrontano con gravi carenze di spazio. "Mancano", fa osservare Bonin, "depositi adeguati. Si potrebbe pensare di costruirne uno per tutti e tre, oppure a che ogni Comune faccia per sé. Una struttura nuova, realizzata con criteri antisismici e in cui siano rispettate le particolari condizioni climatiche richieste".