Celebrato già in vita come grande compositore e straordinario virtuoso del violino, Giuseppe Tartini - nato a Pirano nel 1692 e morto a Padova nel 1770 - si occupò anche di problemi di teoria musicale e di prassi esucutiva, con alcune opere che - insieme alla sua scuola di violino padovana e il carteggio con intellettuali del tempo - ne alimentarono la fama europea. Una di queste opere è il "Trattato di musica secondo la vera scienza dell'armonia", del 1754, in cui il Maestro delle Nazioni espone sistematicamente le sue teorie sull'origine dell'armonia, e sui rapporti tra musica e geometria, fornendo una guida completa per la composizione e l'esecuzione musicale. Viene inoltre spiegato il cosiddetto terzo suono, da lui scoperto parecchi anni prima, e che Tartini pone a fondamento della teoria armonica.
Per quanto accolto da discussioni e polemiche, il Trattato rappresenta una pietra miliare nella storia della musica, e quindi non si può che plaudere all'iniziativa della Società Istriana di Archeologia e Storia Patria, cui si deve ora la ristampa anastatica dell'opera, un'edizione sostenuta dalla Regione Veneto e curata da Margherita Canale Degrassi, esperta tartiniana e già docente del Conservatorio Tartini di Trieste, nella cui sede il volume sarà presentato domani pomeriggio alle 17, nell'ambito di un evento congiunto per il Giorno del Ricordo, "Leggere e ascoltare per ricordare. Giuseppe Tartini e la sua musica".
Incorniceranno lo scritto del musicista alcune delle sue più celebri sonate, come la "Didone abbandonata" e il notissimo "Trillo del diavolo" che appartiene al repertorio dei più grandi violinisti e ha alimentato il mito di Tartini nell'immaginario romantico e contemporaneo. Brani che verranno eseguiti da giovani musicisti, i quali, a detta degli organizzatori della presentazione-concerto, "si pongono come vero ponte tra il passato e il futuro".