Il canto lirico italiano è entrato ufficialmente nella lista del patrimonio culturale immateriale dell'umanità. Secondo la definizione approvata dall'Unesco, "la pratica del canto lirico in Italia" include la musica, il canto, la recitazione e le scenografie tipiche dell'opera. La notizia, arrivata alla vigilia dell'inaugurazione della stagione della Scala di Milano, il teatro lirico più celebre del mondo, come da tradizione a Sant'Ambrogio, è una soddisfazione tutta italiana che consacra ufficialmente quella che è universalmente riconosciuta, e non da oggi, come un'eccellenza dell'Italia. In questi termini si è espresso il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che ha detto di essere soddisfatto del "lungo e articolato lavoro" che ha portato a ottenere il riconoscimento dall'Unesco. "Il canto lirico aiuta a diffondere la lingua italiana, è uno dei tratti distintivi dell'italianità", ha anche affermato il ministro. Considerazioni condivise dalla direttrice d'orchestra Beatrice Venezi (in questi giorni sul podio del "Verdi" di Trieste), per la quale il canto lirico è "un tratto identitario che nasce da una lingua che per sua natura canta".
Per ricordare un po' di storia, l'opera nasce in Italia nel Seicento, raggiungendo presto un successo straordinario. E la lingua del melodramma è, appunto, soprattutto l'italiano, non solo nella Penisola, ma anche fuori. Basti pensare che Mozart ha composto in italiano tutti i suoi capolavori, e non si contano le "prime" di opere famose avvenute all'estero, "I Puritani" di Bellini a Parigi, "Il matrimonio segreto" di Cimarosa a Vienna, "La forza del destino" di Verdi a San Pietroburgo, l'"Aida" al Cairo. E ancora oggi sarebbe difficile immaginare una soprano o un tenore asiatico e statunitense che non sappiano cantare nella nostra lingua.
"Se c'è in Europa una lingua adatta alla musica, questa è senz'altro l'italiano", scriveva nel Settecento il grande Jean Jacques Rousseau,"in quanto è una lingua dolce, sonora, armoniosa, e accentata più d'ogni altra, e queste quattro qualità sono precisamente quelle che si addicono di più al canto".