Foto: MMC RTV SLO
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Vincent van Gogh da un altro punto di vista. Anzi due. Quello di Katia Brugnolo e quello di Davide Pagnoncelli, autori per la trevigiana ZeL Edizioni di "Vincent van Gogh. Dipingo il mio sogno" (2024). Lei storica dell'arte dall'ampio curriculum, lui psicologo e psicoterapeuta formato in arteterapia, hanno collaborato a una lettura critica e comparata di alcuni dei dipinti più significativi dell'artista olandese, pittore modernissimo e uomo complesso, dall'anima tormentata, molto amato dal grande pubblico per i suoi colori pieni di sole.

Ieri la professoressa Brugnolo, che insegna all'Accademia di Belle arti di Verona, era a palazzo Gravisi di Capodistria ospite dell'Info-libro, per presentare il volume, che si caratterizza in modo originale fra i molti contributi critici dedicati alla figura e all'arte di van Gogh. "È un occuparsi di lui che va oltre i limiti precedenti", ci spiega l'autrice, "perché mai era stato affrontato prima uno studio così. Porta a mettere in luce la sua capacità di resilienza, in primis: van Gogh ci insegna a reagire e a far tesoro delle nostre attitudini per raggiungere degli obiettivi nella vita".

Van Gogh, il pittore che in soli quindici anni dipinse circa mille quadri e in vita non ne vendette nemmeno uno, non perse mai la convinzione di avere qualcosa di importante da trasmettere al mondo. "Aveva - prosegue la studiosa - una grande fiducia nella sua pittura, aveva una grande volontà e determinazione e sentiva questo sacro fuoco dentro di sé".

Ma cosa rende van Gogh un artista tanto amato, che sentiamo ancora così vicino? "Van Gogh è un'artista che emoziona. La sua è una pittura che muove emotivamente l'animo delle persone, che vengono richiamate dalla sua storia, dalle sue lettere, dal suo tile, dal suo colore, ne vengono attratte e sentono queste emozioni profonde".