La Polonia si è detta pronta a ospitare armi nucleari sul suo territorio mentre il Premier ungherese Orban ha avvertito che ci si trova a un passo dal fatto che l'Occidente invii truppe in Ucraina. Intanto gli Stati europei sono vicini a un accordo politico su come ultilizzare i proventi derivanti dai beni russi congelati. L'affermazione è giunta dal Presidente polacco Duda, il quale ha precisato che la mossa verrebbe fatta nell'ottica della condivisione di tale strumento di deterrenza con gli alleati NATO, indicando che la Russia sta militarizzando la regione di Kaliningrad e che recentemente Mosca ha trasferito alcune armi nucleari in Bielorussia. Duda ha evidenziato che se gli alleati decidono di schierare armi nucleari anche sul territorio polacco, al fine di rafforzare la sicurezza del fianco orientale, Varsavia è pronta. Duda ha aggiunto che la Polonia è un membro dell'Alleanza Atlantica e che vi sono degli obblighi in tal senso e una politica comune. Nel frattempo il Premier ungherese ha dichiarato che l'Occidente è a un passo dall'inviare truppe in Ucraina. Orban ha precisato che si tratta di un vortice di guerra che può trascinare l'Europa nel baratro, che Bruxelles sta giocando con il fuoco e che la politica è dominata dalla logica della guerra. Orban ha evidenziato inoltre che il suo Paese deve rimanere fuori da tale logica in quanto questa non è una guerra ungherese, non è voluta e a Budapest non si vuole che l'Ungheria ritorni a essere un giocattolo delle grandi potenze. Gli Stati membri europei hanno intanto fatto sapere che sono vicini a un accordo politico sull'utilizzo dei proventi derivanti dai beni russi congelati in seguito alla crisi ucraina. L'operazione dovrebbe partire il primo luglio prossimo. Oggi programmata a Bruxelles al riunione del Consiglio Affari Esteri. Nel corso della settimana verranno approvati nuovi aiuti a Kiev da parte della Svezia, del Belgio e dell'Olanda.
Franco de Stefani