Foto: Reuters
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A sette anni dall'intervento con cui aveva gettato le basi per il suo impegno per l'Unione europea, Emmanuel Macron ha definito l'Europa di oggi troppo lenta, nonostante si trovi in un periodo di grande accelerazione. Bisogna cavalcare l'onda, ha più volte ribadito, soprattutto in merito a temi d’attualità quali la transizione ambientale, il digitale, la difesa e le questioni internazionali. Nel suo discorso, Macron ha auspicato un'Europa più sovrana e più potente, ma soprattutto più decisa su sfide cruciali quali l'immigrazione. La Francia, nonostante sia un Paese di movimento secondario, si rende conto che l'immigrazione comincia alle frontiere europee e sono proprio queste che spesso vengono dimenticate, ha sottolineato Macron, ricordando che, nonostante il Patto sull'asilo e l'immigrazione, i paesi comunitari rimangono al momento ancora troppo divisi. "Le nostre frontiere sono un bene comune. Dobbiamo costruire una struttura politica per prendere decisioni unitarie su migrazioni ma anche terrorismo e criminalità organizzata", ha sottolineato il Presidente francese. In merito alle politiche digitali, Macron propone di mettere un freno all'accesso incontrollato dei giovani allo spazio digitale. Il capo dell’Eliseo si è espresso a favore di un "Europa della maggiore età digitale a 15 anni", nel quadro della creazione di un ordine pubblico democratico informatico, che permetta ai genitori di riprendere il controllo della vita degli adolescenti. Un discorso che non poteva non toccare i conflitti che stanno decidendo gli equilibri internazionali. Per Macron è proprio la guerra in Ucraina che rappresenta il maggior rischio per la sicurezza europea. L'Ue deve quindi lavorare sulla difesa ma anche trasformare l'urgenza del sostegno a Kiev in uno sforzo di lunga durata, ha ancora ribadito.

M.N.