La Commissione Europea ha reso noto che i suoi Commissari non saranno presenti ai consigli informali in Ungheria e che non visiteranno la Presidenza. Il portavoce della Commissione ha precisato che la stessa Commissione sarà rappresentata solo a livello di alti funzionari pubblici. Pronta la risposta di Budapest, che ha accusato Bruxelles di boicottaggio. Il Ministro ungherese per gli Affari Europei Boka ha dichiarato che l'Europa è un'organizzazione internazionale costituita dai suoi Stati membri, che la Commissione è un'istituzione dell'Europa e che non dovrebbe boicottare le istituzioni e gli Stati membri con cui deve cooperare. Boka si è chiesto se tutte le decisioni della Commissione sono basate su considerazioni politiche. Il portavoce europeo ha aggiunto che la decisione presa dalla Commissione non ha un limite di scadenza e che effettivamente depotenzia la sua partecipazione nelle aree di discussione normalmente affrontate nei vertici. Il Vice Presidente di Fidesz Gal è stato duro con la decisione indicando che la Presidente Von der Leyen sta usando le istituzioni europee per la sua campagna elettorale, in particolare contro l'Ungheria, al fine di aumentare la pressione e i ricatti, aggiungendo che ciò è inaccettabile perché va contro la vera essenza della cooperazione europea. La settimana scorsa il Governo svedese ha riferito che Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e la stessa Svezia non manderanno i propri Ministri ai vertici collegati con la presidenza ungherese di turno in segno di protesta per i colloqui tenuti da Orban con il Presidente russo Putin.
Franco de Stefani