Al primo vertice sull'energia nucleare, svoltosi a Bruxelles, i rappresentanti di oltre trenta Paesi hanno adottato una dichiarazione congiunta in cui hanno evidenziato il loro impegno nei confronti dell'energia nucleare come componente chiave della strategia globale per affrontare la crisi climatica. Al vertice era presente anche il Premier Robert Golob. Presenti i rappresentanti di 36 paesi che già utilizzano il nucleare o stanno pianificando di investire nel suo sviluppo. Golob ha preso parte all'apertura della sessione e ha adottato la dichiarazione finale, secondo quanto riferito dal suo ufficio. Nel documento i leader hanno evidenziato il loro impegno a favore del nucleare al fine di ridurre le emissioni di gas serra provenienti dal settore energetico e industriale, di garantire lo sviluppo sostenibile a lungo termine e l'accesso alle risorse pulite. Le istituzioni finanziarie sono state esortate a finanziare il nucleare. Nel suo discorso, Golob ha evidenziato che il riscaldamento globale è uno dei problemi e delle minacce per l'umanità e che per affrontare ciò è necessario decarbonizzare tutti i settori, a partire da quello energetico. Golob ha dichiarato che la Slovenia decarbonizzerà il settore energetico entro il 2040 con una combinazione di piani ambiziosi nel campo delle rinnovabili e del rafforzamento del nucleare, indicando che il Paese è nucleare da quarant'anni e sotto il profilo della sicurezza ha solo esperienze positive. Secondo Golob sono cinque i punti necessari, vale a dire la sicurezza nucleare, il sostegno pubblico, i costi del finanziamento, a cui è importante che abbiano accesso banche multilaterali e istituzioni finanziarie oltre ai tassi di interesse più favorevoli, le catene di fornitura che aiutino a rafforzare le instabilità e il reclutamento di personale adeguato. Oltre 600 organizzazioni ambientaliste di tutto il mondo hanno rilasciato una dichiarazione congiunta chiedendo di investire nelle fonti rinnovabili e non sprecare tempo e denaro per il nucleare.
Franco de Stefani