. Foto: EPA
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Le celebrazioni del nuovo anno sono state funestate da un numero eccezionalmente elevato di incidenti, in particolare a causa dell'uso sconsiderato di fuochi d'artificio. In Italia i servizi di emergenza sono stati costretti a far fronte a un numero di interventi senza precedenti, soprattutto per domare incendi provocati da botti e soccorrere le tante persone ferite. La regione Campania, e in particolare la provincia di Napoli, è stata la più colpita, registrando un bilancio di oltre 65 feriti, tra cui bambini molto piccoli. Uno di loro, minore di 2 anni circa ha riportato ustioni al torace e al braccio sinistro. In diversi casi, le persone sono state colpite da proiettili vaganti o da schegge, mentre altre hanno riportato ustioni gravi. Analoghi episodi si sono verificati anche in altre regioni, come la Puglia e la Lombardia, dove rispettivamente un ventenne è stato colpito da un proiettile di arma da fuoco e diverse persone hanno riportato ferite lievi a causa di petardi. Un altro uomo, sempre a causa degli scoppi ha riportato un importante trauma al bulbo oculare. L'impiego illegale di fuochi d'artificio ha inoltre provocato numerosi arresti: a Napoli, in particolare, le forze dell'ordine hanno fermato diversi giovani sorpresi a esplodere botti in luoghi affollati, mettendo a rischio l'incolumità pubblica. Tra ustioni, amputazioni di arti e problemi agli occhi, non si hanno fortunatamente notizie di vittime. In Slovenia invece la Polizia ha ricevuto, nelle ultime 24 ore 1.651 chiamate: gli agenti, intervenuti in 698 occasioni, hanno gestito una vasta gamma di situazioni critiche, tra cui incidenti stradali, violazioni dell'ordine pubblico e reati di varia natura. In particolare, si segnalano due incidenti con feriti gravi, mentre in numerosi altri casi si sono registrati danni materiali e lesioni lievi. L'attività di prevenzione e repressione ha portato all'arresto di diversi soggetti responsabili di reati contro la persona e il patrimonio, nonché all'identificazione di migranti irregolari.

Alessia Mitar