Il nuovo regolamento valuterà le aziende che fanno affidamento sull'intelligenza artificiale in base a quattro livelli di rischio. I sistemi che presenteranno un rischio limitato saranno soggetti a obblighi di trasparenza molto leggeri; pertanto, dovranno semplicemente divulgare l'informazione che il contenuto è stato generato dall'Intelligenza artificiale. Verranno vietate completamente invece le pratiche che manipolano il processo decisionale dell'utente o ne raccolgono i dati personali. Nello specifico si parla di sistemi di manipolazione cognitiva del comportamento, della raccolta non mirata di immagini facciali da Internet o da filmati di telecamere per creare database di riconoscimento facciale, di software per il rilevamento delle emozioni e altro. Secondo quanto afferma la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, si tratta di un approccio che pone al centro le persone e i loro diritti. Il co-relatore per l'atto Ue ed ex capo delegazione del partito democratico, Brando Benifei, ha specificato che la nuova legge permetterà di vietare le pratiche inaccettabili in Europa e di tutelare i diritti dei lavoratori e dei cittadini Ue. In futuro il Parlamento Ue lavorerà su aspetti ancora più specifici, come ad esempio l'uso dell'intelligenza artificiale nei luoghi di lavoro. Una legislazione introdotta quindi non solo per proteggere le persone e i loro interessi, ma anche per dare alle imprese e agli innovatori regole chiare e certezze. Il nuovo regolamento sarà pienamente applicabile tra 24 mesi. Nel frattempo, considerati i tempi di entrata in vigore della legge e il potenziale impatto delle nuove tecnologie che continueranno a svilupparsi, è stato lanciato a metà novembre dello scorso anno il Patto Ue sull’intelligenza artificiale per agevolare la transizione verso l’applicazione delle nuove norme.
M.N.