Prima ha fatto togliere i quotidiani "Il Manifesto" e "Avvenire" dalla Biblioteca comunale, poi ha cancellato 936 stranieri dall' Anagrafe del Comune perché non più residenti in città, infine ha istituito una limitazione per i negozi etnici nel centro. Da quando è stata eletta la sindaca di Monfalcone Anna Cisint ha fatto tutto quello che aveva promesso ed anche di più.
Molti, però, forse, non si aspettavano la proposta di un servizio di "ascolto riservato" al quale si potranno rivolgere studenti e genitori per riferire di eventuali critiche rivolte all'Amministrazione comunale ed al Governo da parte di insegnanti "di sinistra". Una notizia che prende spunto da un commento fatto la scorsa settimana su Facebook dalla sindaca di Monfalcone a magine di una lettera pubblicata sul blog del giornalista Nicola Porro relativo ad un presunto controllo ideologico degli insegnanti di sinistra negli istituti italiani. La Cisint conferma questa situazione, dicendo di aver ricevuto lamentele da più di uno studente e genitore della città da lei amministrata per critiche e commenti negativi da parte di docenti di istituti superiori che non gradirebbero le politiche leghiste e annunciando l'istituzione del servizio.
La cosa non è passata inosservata ed è balzata sui media anche a livello nazionale, facendo parlare di una vera e propria "caccia agli insegnanti di sinistra". La sindaca ha affermato di essere stata fraintesa e che in realtà si tratterebbe solo di portare avanti il lavoro che viene già fatto da uno psicologo, il cui compito sarebbe quello di supportare studenti e famiglie in difficoltà. Una giustificazione che è servita a poco o niente per fermare la polemica che è destinata a capeggiare ancora sulle prime pagine dei giornali in una regione, il Friuli Venezia Giulia, dove ormai la Lega domina incontrastata e non sembra voler lasciar nessuno spazio all'opposizione.