Trieste sarà per tre giorni il punto d’incontro per il mercato e la produzione di caffè nel mondo. Il 24, 25 e 26 ottobre il Generali convention center ospiterà infatti l’edizione 2024 del TriestEspresso Expo, fiera biennale, dedicata agli addetti ai lavori, evento che richiamerà nel capoluogo giuliano fino 12 mila persone provenienti da 48 paesi.
L’Expo cade in un periodo molto particolare per il mercato e la produyione del caffè, a causa, come ha ricordato il presidente della Camera di commercio Antonio Paoletti, dei cambiamenti climatici e anche del blocco del Canale di Suez, che rischia di pesare sul prezzo del prodotto finale.
Sulla filiera peserà però anche la prossima entrata in vigore del regolamento europeo EUDR (European Deforestation-free products Regulation), che punta a evitare la deforestazione, ma che comporterà un aumento di costi e una complicazione delle procedure, e a cui sarà dedicato uno dei convegni in programma del corso delle tre giornate.
“Non contesto assolutamente la necessità di una norma che vada a regolamentare la deforestazione nei paesi produttori – ha spiegato la presidente dell’Associazione Caffè Trieste, Arianna Mingardi -, ma di fatto sarà molto difficile che le nuove regole non vadano a incidere sui prezzi al consumatore finale, sia sullo scaffale, sia sulla tazzina”.
“I paesi produttori si devono dotare di un software che mappi tutte le loro piantagioni, che non devono essere deforestate dal 2020, successivamente devono emettere dei certificati che devono arrivare alla dogana europea. Dall'altra parte i traders, o comunque anche i torrefattori, devono dotarsi di software che possano ricevere, controllare questi certificati e mappare le piantagioni da cui arrivano i prodotti. Tutto questo comporta anche l’uso di più personale per fare questo tipo di verifica”.
“Quello che faremo, grazie all’Expo, è informare anche chi magari non è completamente informato. Lo workshop sarà molto importante, perché ci saranno i trader, ci saranno i paesi produttori, ci saranno i torrefattori, ci saranno anche i funzionari di controllo. L’applicazione del regolamento potrebbe slittare, ma bisogna aspettare metà novembre per saperlo e in ogni caso dobbiamo essere pronti. Le medie e le grandi aziende dovrebbero partire già col primo di gennaio, le piccole e le micro invece col primo di luglio: dobbiamo però ancora capire esattamente quello che si vuol fare, e lo scopo della fiera è anche quello di unire un po’ tutte le torrefazioni e i traders per lavorare assieme e per evitare che in Europa manchi la materia prima: alcuni paesi produttori, e anche le piccole produzioni potrebbero non essere pronte; quindi, ci verrebbe a mancare magari del prodotto in Europa”.
Accanto a convegni e workshop, l’Expo, che quest’anno avrà come paese ospite la Turchia (una nazione che non figura fra i produttori, ma che vede un elevato consumo di caffè e che rappresenta un punto di contatto commerciale fra paesi produttori e consumatori), ci saranno anche iniziative collaterali collegate al Trieste Coffe Festival, una serie di attività, degustazioni, incontri e competizioni nate per “completare l’offerta triestina nel panorama caffè e per legare ancora di più la città al settore”.
Alessandro Martegani