Foto: Martegani
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Una situazione “fuori controllo”, che lede i diritti all’accoglienza dei migranti. Sarebbe questo il quadro, denunciato dal Consorzio italiano di Solidarietà (ICS), organizzazione che si occupa di assistere i migranti che giungono a Trieste lungo la Rotta Balcanica, sul sistema di accoglienza dei richiedenti asilo a Trieste.
“Alla data del 28 settembre 2024 – dice una nota dell’ICS -, risultano essere almeno 180 le persone richiedenti asilo senza accoglienza abbandonate in strada”: i tempi di attesa per entrare nel sistema di prima accoglienza sarebbero arrivati a quasi 30 giorni, e si è così rapidamente giunti a un quadro che, anche in termini numerici, “non è lontano dalla situazione esistente prima della chiusura del Silos, avvenuta il 21 giugno scorso”.
L’ICS ricorda però come “neppure quel luogo degradato nel quale le persone si riparavano dentro delle tende improvvisate è ora più accessibile e le persone, esposte alle intemperie, cercano riparo in altre ancor peggiori situazioni di fortuna”.
A fronte di tutto questo, il Comune di Trieste, dice l’ICS, non avrebbe “avviato, né programmato i lavori di adeguamento fognario per l'ostello di Campo Sacro”, luogo che avrebbe dovuto accogliere gli sfollati dal Silos, e anche i moduli abitativi provvisori, che la Prefettura avrebbe dovuto installare nella stessa area per aumentare la capienza dagli attuali 78 a circa 150 posti “sono rimasti inutilizzati perché non idonei in caso di Bora”. Critiche non vengono risparmiate nemmeno alla Regione Friuli Venezia Giulia, che, dice la nota “non ha collaborato con gli enti preposti per trovare soluzioni, neppure temporanee”.
Il risultato, conclude l’ICS, “è un quadro sconcertante d’incapacità, inerzia e indifferenza istituzionale”, e “la situazione è resa ancora più grave dall'assenza di qualsiasi intervento per i migranti che non si fermano a Trieste perché in transito: circa 50-60 persone al giorno, un numero modesto e del tutto gestibile”. “Tra questi ci sono anche famiglie, che avrebbero bisogno solo di un ricovero di "bassa soglia”, ma “le autorità locali si rifiutano di allestirlo, nonostante le associazioni abbiano offerto la loro collaborazione così, ogni giorno e soprattutto ogni notte, decine di persone, inclusi minori, vengono abbandonate in strada”.

Alessandro Martegani