Dopo Trieste e Monfalcone anche Gorizia a partire da quest’anno annovererà tra le festività cittadine il 12 giugno, data nella quale le truppe partigiane jugoslave lasciarono la città.
Approvata una delibera nell’ultima giunta comunale che a partire da quest'anno fa rientrare questa data nel novero delle commemorazioni cittadine che ricordano alcuni eventi significativi del secolo scorso che hanno coinvolto Gorizia.
Una data, recita il sito del Comune, che “corrisponde alla vera liberazione” della città, che secondo l’attuale amministrazione a differenza del resto di Italia “già liberata dal giogo delle dittature totalitarie", si sarebbe ancora ritrovata sotto occupazione jugoslava, usata da Tito "come merce di scambio al tavolo dei vincitori”.
Questa l’interpretazione data di questo periodo storico da parte della giunta comunale goriziana, che anche in quest'occasione non mancherà di alimentare polemiche fuori e dentro i confini cittadini, come già avvenuto in passato su altre pagine della storia locale (ad esempio la partecipazione di rappresentanti del Comune alle celebrazioni in ricordo della battaglia di Tarnova organizzate dall’associazione dei combattenti della X Mas).
Il prossimo 12 giugno, quindi, alle ore 9 il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, e il prefetto Massimo Marchesiello in rappresentanza di tutte le autorità, deporranno un omaggio floreale ai piedi del lapidario che presso il parco della Rimembranza di corso Italia ricorda le deportazioni avvenute a guerra finita nel 1945. Inoltre, verranno affissi negli spazi appositi delle vie Filzi, Duca d’Aosta e Cadorna tre manifesti che ricordano la data del 12 giugno.
Barbara Costamagna