Per ora il comune tiene fermo l’obiettivo di rimettere il Tram di Opicina in servizio entro la fine dell’anno, ma il nuovo stanziamento da un milione e 200 mila euro per i lavori sulla linea, deciso dalla Giunta, sembra allontanare ancora una volta la riattivazione dello storico mezzo di traporto.
Mesi fa l’amministrazione comunale aveva annunciato una nuova scadenza, l’ennesima, per il rientro in servizio del Tram di Opicina, fermo dal 2016, quando lo scontro frontale fra due vetture causò otto feriti, dando il via a una lunga indagine e poi a una serie di lavori e verifiche che, di fatto, hanno impedito la riattivazione e alimentato lo scontro politico sul tema. A settembre c’era anche stato un incontro con l’ANSFISA, l’agenzia del Ministero delle infrastrutture che si occupa di sicurezza dei trasporti, che aveva fissato una serie di lavori che avrebbero permesso alle antiche vetture di percorrere nuovamente i binari. Il Tram avrebbe dunque potuto riprendere finalmente servizio dopo otto anni, entro la fine del 2024, ma i lavori necessari potrebbero far slittare nuovamente la data.
Dal Comune fanno sapere che lo stanziamento serve proprio a finanziare gli interventi concordati, e che la data per la riattivazione della linea, interessata in questi giorni anche da viaggi di collaudo, rimane valida, ma l’opposizione ha immediatamente attaccato.
“Questo stanziamento – ha detto Paolo Altin, consigliere comunale di Punto Franco - arriva a due mesi dalla fine dell’anno e ricordiamo che il Sindaco aveva fatto l’ennesima delle sue promesse, e cioè che entro il 2024 il tram sarebbe ripartito. Quanti altri soldi – ha aggiunto - dovranno spendere i triestini per risolvere il pasticcio creato da questa Amministrazione? E quanto dovremo ancora aspettare? Se i fondi PNRR chiesti per l’ovovia fossero stati destinati a modernizzare e ampliare la rete di collegamenti tramviari, a partire dal tram di Opicina – ha concluso-, oggi probabilmente saremmo in una situazione ben diversa”.
Alessandro Martegani