Ben due ministri, Stefano Patuanelli, ministro delle risorse agricole, e la ministra per le politiche giovanili Fabiana Dadone, sono arrivati questa mattina nel capoluogo giuliano per appoggiare la corsa alla poltrona di sindaco di Alessandra Richetti, candidata dei 5 Stelle che nel corso della campagna si è guadagnata il ruolo di outsider nella sfida fra i due maggiori aspiranti alla vittoria finale, Francesco Russo e Roberto Dipiazza.
Patuanelli, triestino, ha sottolineato come l’attuale amministrazione, che ha gestito la città per 15 anni, così come la parentesi di centro sinistra con Roberto Cosolini, non abbiano mai avuto una visione per la città, I 5 Stelle e Alessandra Richetti hanno invece un progetto di una città aperta, internazionale, digitalizzata, più adatta ai giovani, esigenza sottolineata anche dalla ministra Dadone, e soprattutto che sappia prendere in mano il proprio destino, gestendo risorse come il turismo e soprattutto il Porto vecchio, con una visione d’insieme e non con provvedimenti isolati come si sta facendo ora.
Non sono mancati i temi nazionali: Patuanelli ha assicurato che gli scontri fra le forze politiche, e anche interne ai partiti, non impatteranno sull’efficienza del governo Draghi, anche se, ha ammonito, è necessario tenere bassi i toni per non rischiare di finire come nel 2019, con la rottura da parte di Salvini, ma ha concordato con il leader della Lega sulla necessità di evitare di aumentare il carico fiscale sui cittadini in un momento di ribalzo dell’economia, con una ripresa che deve ancora consolidarsi.
Riguardo la questione del Prošek, ha confermato la linea dura di Roma nella difesa della denominazione: “Io ho avuto un dialogo a Firenze al G20 con il commissario Janusz Wojciechowski, che ha giustamente fatto presente come in questo momento non ci sia ancora una decisione presa dalla Commissione, perché è al momento la decisione è stata solo quella di rendere ammissibile la domanda fatta dalla Croazia, alla quale noi ci opporremo in tutti i modi. Oggi pomeriggio al Ministero ho una riunione di preparazione dell'informativa che terrò al Senato sul tema. È chiaro che a nostro avviso non ci sono le condizioni per consentire l'uso di quella denominazione alla Croazia: il Prosecco ha una storia radicata su questo territorio, ha un valore enorme per la nostra economia agroalimentare, ma è soprattutto una denominazione che nasce in Italia, e nasce su queste terre storicamente molto prima del Prošek”.
Patuanelli ha anche parlato delle recenti manifestazioni dei no vax che hanno raccolto miglia di persone anche a Trieste, sottolineando come ci siano due anime in questo tipo d’iniziative, “quella dei complottisti che dicono che i vaccini sono un mezzo per controllare le menti, con cui non ci può essere confronto, e quella degli indecisi o di chi ha paura, ed è con queste persone che dobbiamo confrontarci, spiegando che il vaccino è una risorsa e non un pericolo, un modo per proteggerci e riprendere la nostra vita normale”.
Di giovani ha invece parlato la ministra Dadone, sottolineando come, pur valorizzando le esperienze e gli studi all’estero, l’Italia debba creare un ambiente che consenta ai giovani di studiare e lavorare con soddisfazione nel paese. “L'importante – ha detto - è che non si abbandoni questo paese per l'idea che non ci sia nulla di positivo da trovare qui. Su questo dobbiamo investire maggiormente, non soltanto in termini di unione tra domanda e offerta di lavoro, ma proprio nell'ottica di dare ala giovani un paese nel quale riuscire a vivere. Quindi va bene fare e acquisire esperienze, ma poi bisogna avere la voglia di ritornare nel proprio paese”.
Alessandro Martegani