Il 5 ottobre del 1943 a Santa Domenica di Visinada fu assassinata da un gruppo di partigiani, dopo essere stata torturata, Norma Cossetto. Una tragedia che è stata assurta a simbolo dagli esuli che considerano la sua storia esemplare. Per ricordarla, quindi, ogni 5 ottobre a Trieste le associazioni aderenti alla Federazione degli esuli organizzano una commemorazione presso la stele a lei dedicata, che si trova nella via che porta il suo nome nel rione di Chiarbola. Quest’anno, però, si tratta di una ricorrenza speciale come ci ha spiegato il Presidente della Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Renzo Codarin:“Quest’anno ricorre il settantacinquesimo da quella data e perciò è una cosa ancora più significativa del solito. Norma Cossetto per noi è diventata un simbolo per quello che ha sofferto lei e per quello che hanno patito tante altre persone. Lei è stata la vittima di un odio e di un’intolleranza etnica e politica che speriamo non torni più nelle nostre terre”. E proprio in occasione di questo anniversario la Federesuli ha lanciato una serie di progetti per far conoscere a sempre più persone in Italia la storia della Cossetto. Dopo un fumetto che ripercorre la sua storia, è in uscita a breve un film sulla sua tragica vicenda, che per ora è stato presentato con proiezioni private alle quali ha partecipato Codarin. “Il film è un modo moderno per far conoscere la sua storia a chi non ne sa niente. Devo dire che è stato ricreato bene il clima che si respirava nel ‘43 nel centro dell’Istria, dove di notte arrivavano i partigiani, di giorno i tedeschi. Le famiglie si spaccavano perché c’erano al loro interno varie posizioni politiche e non solo. E questo il film lo rappresenta bene, rappresenta lo strazio subito da questa povera ragazza la cui 'colpa' era solo quella di essere italiana”. Mercoledì a Trieste si parlerà del film “Rosso Istria” in un incontro pubblico in vista della sua proiezione in anteprima a Roma il prossimo 6 novembre.