17 chilometri fra i sentieri del Carso e poi giù, nelle viscere della terra lungo le centinaia di gradini della Grotta Gigante, per poi risalire e tagliare il traguardo.
Sono le emozioni che attendono i 300 partecipanti alla terza edizione del Trail della Grotta Gigante, una corsa che racconta la storia del Carso, percorre i sentieri dei comuni di Sgonico e di Monrupino, con l’attraversamento della piazza di Rupingrande, e si conclude con la discesa e la risalita nell’enorme cavità della Grotta.
L’evento, organizzato dal CAI CIM con la Società Alpina delle Giulie è nato sulla scia della storica “Cronotraversata del Maestro”, e unisce territorio, sport e anche solidarietà.
La terza edizione della corsa, in programma domenica prossima, è stata presentata al Circolo della Stampa di Trieste dagli organizzatori e dalle sindache dei due comuni, Monica Hrovatin, prima cittadina di Sgonico, e Tanja Kosmina, sindaca di Monrupino, che hanno sottolineato come si tratti di un evento che porta prestigio ai comuni del Carso, facendo conoscere e crescere il territorio. “Ancora una volta – ha detto Monica Hrovatin - il Trail della Grotta Gigante si conferma un evento sportivo a 360 gradi, capace di valorizzare le bellezze naturalistiche del nostro territorio e di affiancare le peculiarità dello sport alle identità culturali e turistiche dei nostri Comuni”. “Siamo molto contenti – ha aggiunto Tanja Kosmina - che i 300 partecipanti attraversino il centro e la piazza principale di Rupingrande regalando ai nostri concittadini un forte momento di festa e condivisione”.
Il successo della corsa è testimoniato anche dal fatto che fra i 300 partecipanti molti giungono da fuori regione, come conferma Lorenzo Cadelli del Cai Cim, gruppo di corsa in montagna della Società Alpina delle Giulie, che organizza la corsa: “È una grossa soddisfazione: i 300 pettorali sono andati a ruba, siamo sold out da più di un mese. Ci dispiace non poter accogliere le tante domande che ci sono arrivate successivamente al sold out, però purtroppo, per una questione logistica, pochi spazi, fragilità dell'ambiente in cui si corre, abbiamo dovuto fermarci a 300. Sono comunque tantissime persone che vengono non solo dal Friuli Venezia Giulia, ma anche dal Veneto, dalla Toscana, dal Piemonte e dalla Slovenia”.
“È una corsa particolare – aggiunge poi riguardo il tracciato - soprattutto nel finale, con la discesa all'interno della grotta Gigante per poi risalire in superficie, con i temutissimi 500 gradini. Ma il Trail della grotta Gigante non è solo Grotta Gigante, ma anche la riserva del Monte Lanaro, con il transito sulla cima e il passaggio nel bosco della Efa, che era un personaggio che ha vissuto nei boschi del Monte Lanaro per tanti anni. È quindi un percorso tutto da scoprire, tutto da vivere, in un'ora e mezza per i più forti, o in tre ore per quelli che andranno più piano, ma di puro divertimento e natura”.
La manifestazione quest’anno darà spazio anche all’inclusione e alla solidarietà, con la partecipazione dell’Associazione di Promozione Sociale “Idee di Corsa”, che porterà nella competizione due giovani disabili: “Il nostro obiettivo – ha detto il presidente di Idee di Corsa, Marcello Bortolotti – è portare in montagna ragazze e ragazzi che avrebbero molta difficoltà o sarebbero proprio impossibilitati a percorrere quei sentieri. Domenica 10 novembre saremo presenti con due ragazzi che affronteranno il percorso su una K-Bike, una carrozzina speciale che pesa 47 chili e portata da 6 persone, che si daranno il cambio. L’atleta con disabilità avrà i piedi legati alla staffa e la cintura in vita, si dovrà fidare ciecamente della sua squadra con la quale non potrà non formarsi una relazione stretta e immediata”.
Il tracciato, confermato in gran parte rispetto alla scorsa edizione, si snoda lungo 17 chilometri con 700 metri di dislivello positivo. Dopo la partenza dal Centro Wellness Avalon di Borgo Grotta Gigante, gli iscritti s’immergeranno nei sentieri e nelle strade forestali della Riserva del Monte Lanaro, e sulla via del ritorno verso il traguardo attraverseranno la piazza principale di Rupingrande. Il tratto più spettacolare della giornata è riservato alla fine della corsa, quando gli atleti scenderanno nelle viscere della Terra, a 110 metri di profondità, all’interno della Grotta Gigante, (la cavità monocamera più grande del pianeta), per poi percorrere i 500 scalini in risalita e tagliare la linea d’arrivo, proprio all’uscita della Grotta.
Alessandro Martegani