Non ha perso una manifestazione il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza: nonostante le critiche da parte delle opposizioni in questi giorni, per la sua posizione apertamente contraria al decreto del governo italiano che fra l’altro ha chiuso le palestre e ridotto gli orari di bar e ristoranti, Dipiazza ha deciso di essere presente e appoggiare le dimostrazioni di protesta che si sono svolte in piazza Unità a Trieste, a pochi metri dal suo ufficio.
Il primo cittadino è intervenuto sostenendo le ragioni dei manifestanti, ma condannando gli eccessi che hanno contraddistinto molte manifestazioni nel paese, anche quella di lunedì a Trieste.
È un provvedimento assurdo, dice dopo aver parlato alla manifestazione dei titolari e lavoratori delle palestre e delle scuole di ballo, chiuse per almeno un mese dall’ultimo provvedimento del governo. “Credo che il governo Conte al momento sia sottoposto a molte pressioni: c’è chi vuol chiudere tutto, chi vuole tenere aperto, chi chiede soluzioni diverse. Il risultato sono questi dpcm in cui non si capisce nulla. Una settimana fa avevano dato giustamente più responsabilità ai sindaci, ed era una cosa intelligente, consentendo provvedimenti mirati zona per zona nel paese, per consentire, ad esempio, provvedimenti più stringenti in Lombardia, dove ci sono maggior problemi, e meno duri dove i contagi sono meno alti”.
“Questo decreto invece aumenta solo i problemi e ha fatto scendere la gente in piazza, in maniera molto civile, e mi fa piacere. Continuiamo a batterci perché sono convinto che questo dpcm sia completamente sbagliato. Mette in ginocchio il paese, e colpisce settori come le palestre o le scuole di ballo, quindi i giovani., con regole incomprensibili. Basta pensare alla ristorazione: io posso andare a pranzo con chiunque, ma a cena no. È assurdo.”
Lei non è preoccupato dalle tensioni sociali? in altre città ci sono stati i disordini, e anche a Trieste, sia pur limitati.
“Sono molto preoccupato, ma non per la mia città. Io conosco Trieste, sono sicuro che non ci saranno problemi, ma guardo con preoccupazione a episodi come quello di Napoli, di Torino o in altre parti del paese. Sono cose veramente molto serie: sicuramente ci saranno dei problemi di ordine pubblico, questa è la realtà. Purtroppo ci sono sempre dei facinorosi, come quelli con le torce alcuni giorni fa qui in piazza Unità, ma non mi preoccupo per la mia città, mi preoccupo per il Paese.”
Alessandro Martegani