"Un modo originale per mantenere vivo il ricordo, che fa anche bene alla salute e fa divertire”.
Così l’assessore regionale Pierpaolo Roberti ha riassunto la Corsa del Ricordo", una competizione farà tappa a Trieste domenica 29 settembre.
Lo scopo è coniugare l’attività sportiva alla conservazione e divulgazione della memoria della tragedia delle Foibe e dell’esodo: nato nel 2014, con tappe a Roma e Trieste, l‘evento si è sviluppato, nel 2024 in nove città (la corsa si è già svolta a Roma, Latina, Aversa, Milano, Catania, e San Felice Circeo, mentre a novembre sarà a Novara). “Tutte le tappe sono importanti – ha detto Roberti - ma Trieste è una tappa simbolo, perché il percorso passa a pochi metri dai luoghi dove si verificarono quelle tragedie”.
L’edizione di quest’anno, la settima, della "Corsa del Ricordo", prevede un tracciato nei pressi della Foiba di Basovizza, con due giri lungo un anello di quattro chilometri, ma ci sarà anche la possibilità di fare solo un giro se ci si è iscritti alla gara “Family”.
La manifestazione è organizzata dal Comitato Trieste Corre, dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, dalla Lega Nazionale, oltre che dal Comitato regionale ASI, Alleanza sportiva italiana, sodalizio vicino alla destra: il presidente Claudio Barbaro è senatore di Fratelli d’Italia e Sottosegretario di Stato al Ministero dell'ambiente.
“Ai nostri giovani – dice Ezio Esposito, rappresentante regionale ASI – dobbiamo trasmettere la cultura della storicità di alcune cose, ma queste cose non devono essere solo tragiche. A volte le cose tragiche ai giovani di oggi non entrano in mente, bisogna collegare la tragedia allo sport e dire cose positive, trasmettere quello che la cultura della storia che oggi giorno a scuola non si insegna più, e soprattutto non si insegna nel modo giusto, che è la cosa determinante per futuro dei nostri ragazzi”.
Fra gli interventi anche quello del presidente della Lega Nazionale Paolo Sardos Albertini, che ha ricordato come “quest’anno si ricordi anche un momento di felicità: 70 anni del ritorno di Trieste all’Italia, avvenuto il 26 ottobre del 1954, la fine di nove anni di separazione dall’Italia, e la fine di un incubo”.
Renzo Codarin presidente nazionale di FederEsuli, ha sottolineato come, proprio grazie a iniziative come questa che uniscono sport e valorizzazione della memoria, “molti si siano avvicinati alle nostre organizzazioni per la prima volta; anche a scuola l’interesse per questi temi sta crescendo, e attraverso lo sport si sta diffondendo il ricordo corretto di quanto abbiamo subito”.
Alessandro Martegani