Sulle cause della morte di Zhanna Russu sono aperte ancora tutte le ipotesi. Il suo corpo è stato rinvenuto sulla rampa di scale, sottoposta ora a sequestro per le indagini, che dal settimo piano porta al sottotetto dello stabile di via Fabio Severo a Trieste, in cui la donna abitava in un appartamento messo a disposizione da ICS-Consorzio italiano di solidarietà, insieme ad alcuni connazionali.
Venerdì la donna non si era presentata all'appuntamento con lo psicologo, messo a disposizione sempre da ICS, il giorno dopo è stato scoperto il cadavere. Gli operatori di ICS, che non avevano sue notizie da mercoledì, hanno provato a rintracciarla ma non hanno nemmeno fatto in tempo a presentare denuncia di scomparsa prima che il suo corpo fosse rinvenuto nel condominio, con addosso solo la biancheria intima; poco più distante una vestaglia ed una borsa.
Dai primi esami svolti non è stato possibile determinare la causa del decesso, ragione per cui è stata disposta l'autopsia che sarà eseguita il prima possibile, probabilmente già nelle prossime ore. Nell'appartamento sono stati eseguiti ulteriori rilievi prima di essere restituito agli ospiti che vi soggiornano.
La vittima era arrivata in Italia da circa un anno e mezzo; con lei i due figli, un ragazzo di 19 anni ed una ragazzina di 10. La famiglia inizialmente era stata presa in carico dalla Fondazione Luchetta Ota D'Angelo Hrovatin ed inserita in un programma di protezione temporanea. Successivamente, alla scadenza dell'accordo con la Fondazione e subentrata l'ICS.
La donna, in quanto soggetto fragile ed affetta da problemi di dipendenza dall'alcool è sempre stata seguita con le dovute attenzioni. Non sembrerebbe sia mai stata minacciata da qualcuno. I figli sono stati trasferiti in un'altra struttura, dove alloggia anche una famiglia di amici connazionali.
I militari del comando provinciale di Trieste hanno raccolto le testimonianze delle persone che hanno avuto di recente contatti con la vittima e stanno visionando i filmati delle telecamere della zona per ricostruire un contesto della situazione.
Davide Fifaco