Utilizzare le aree libere a fianco dell’autostrada, o le aree interne a svincoli e raccordi, per realizzare un enorme parco fotovoltaico.
È l’idea avviata da Autostrade Alto Adriatico, società che gestisce la rete autostradale in Friuli Venezia Giulia e in parte del Veneto, e che intende sfruttare spazi al momento completamente inutilizzati, come pezzi di prato interni agli svincoli, o quelli che costeggiano la carreggiata (e che devono essere tenuti liberi per motivi di sicurezza), per installare pannelli fotovoltaici e dare un taglio deciso alle spese energetiche della società, oltre che alle emissioni.
Autostrade Alto Adriatico sta già lavorando da tempo sulla sostenibilità ambientale, riducendo i costi per l’elettricità dai 2,7 milioni del 2022 ai 2,3 dello scorso anno, nonostante un aumento dei punti luce (che sfruttano la tecnologia a led), delle segnalazioni ottiche e di apparati di telegestione.
L’ultimo consiglio di amministrazione ha ordinato uno studio di fattibilità per scegliere la soluzione migliore per realizzare il nuovo parco energetico, che prevede anche la costituzione di comunità energetiche rinnovabili,
Il presidente di Autostrade Alto Adriatico, Marco Monaco, ha ricordato come il fotovoltaico, possa essere “un importante investimento utile, oltre alla riduzione dei consumi, anche alle comunità locali“, che potranno entrare in rete e utilizzare l’energia prodotta.
Si tratta di un passo, come ha ricordato l’assessore regionale all’ambiente e all’energia, Fabio Scoccimarro, che va “nella direzione tracciata dall’amministrazione regionale per la neutralità emissiva anticipata di cinque anni e si inserisce nelle azioni virtuose contenute nel nuovo Piano Energetico Regionale”.

Alessandro Martegani