Il candidato alla Presidenza del Friuli Venezia Giulia, durante l'intervista che andrà in onda domani alle 11 nella trasmissione "I Divergenti", ha parlato anche dei rapporti tra la Regione FVG e la Comunità Nazionale Italiana in Slovenia e Croazia.Negli ultimi mesi sono stati motivo di tensione i cambiamenti apportati alle modalità di elargizione dei fondi della Legge regionale relativa al sostegno delle Comunità nazionali italiane nell'ex- Jugoslavia, che da quest'anno sono stati messi a bando. Un'iniziativa che molte istituzioni minoritarie, in primis l'Unione Italiana considerano una lesione alla propria autonomia.
"Nel caso il Centro destra arrivasse al governo della Regione", ha detto Massimiliano Fedriga, "". D'altronde "la logica dei bandi deve essere superata", ha aggiunto Fedriga, "non solo nei rapporti con la minoranza italiana, ma anche internamente agli aspetti regionali". Secondo il candidato leghista la Giunta uscente ha prediletto questo tipo di approccio in diversi ambiti, volendo centralizzare invece che delegare. "Io vorrei una Regione più leggera, che si occupi solamente dei grandi temi di carattere legislativo o di programmazione", ha detto Fedriga, "e perciò bisogna demandare con un principio di sussidiarietà alle singole realtà come utilizzare al meglio quei fondi. Una Regione centralista, d'altronde, non risolve i problemi anzi gli aggrava mettendo il potere nelle mani di pochi e non avendo effetti reali rispetto alla comunità amministrata".
E rispetto al ruolo dell'Università Popolare di Trieste si pensa di apportare qualche cambiamento?
"A me piacerebbe che anche in questo caso", ha risposto Fedriga, "ci possa essere una maggiore pluralità, che è sempre segno di maggiore efficienza e migliori servizi".
"La nostra vuole essere la politica dell'ascolto e della condivisione. È finita l'epoca degli uomini o delle donne sole al comando", ha chiosato il candidato del centro destra, "se qualcuno si crede onnisciente o dispensatore di verità assolute vuol dire che non si rende conto delle difficoltà che il paese, la Regione e le diverse Comunità devono affrontare".
Barbara Costamagna