Le perizie sul corpo di Lorenzo Parelli, lo studente di Castions di Strada morto il 21 gennaio dopo essere stato schiacciato da una putrella nell’ultimo giorno di stage in una fabbrica di Lanzacco, nei presi di Udine, sono terminate, ma le responsabilità della morte devono essere ancora accertate.
Terminata l’autopsia, i magistrati che seguono l’inchiesta hanno dato via libera alla famiglia per il funerale, che si terrà mercoledì prossimo, nella chiesa di Morsano di Strada.
Il ragazzo, che stava seguendo un programma di alternanza di scuola lavoro, sarebbe morto in seguito alle lesioni riportate al cranio provocate dalla putrella da 150 chili caduta sul giovane. Per ora ci sono due indagati per omicidio colposo: il proprietario dell’azienda metalmeccanica, e un operaio presente al momento dell’incidente, fra l’altro tra i primi a soccorrere la vittima.
Rimane da chiarire però per quale motivo la trave d’acciaio si sia staccata dal supporto e se Lorenzo stesse svolgendo mansioni consentite a uno stagista.
Sul meccanismo di alternanza scuola lavoro in Italia si sono scatenate le polemiche negli ultimi giorni: da una parte ci si chiede se sia garantita sufficientemente la sicurezza dei ragazzi che vanno a imparare il lavoro nelle fabbriche, e gli ultimi fatti sembrano dimostrare di no, dall’altra c’è stata la reazione dei giovani che hanno manifestato, venendo in alcune occasioni anche caricati dalla polizia, fatto che ha innescato un’altra ondata di biasimo verso le forze dell’ordine e il Ministero degli interni.
Scontri si sono verificati gli ultimi giorni a Milano, Roma, Napoli e a Torino. Proprio nel capoluogo piemontese ci sono stati i fatti più gravi: una ventina di studenti e studentesse sono rimasti feriti dopo una carica della polizia, fatti che sono stati commentati anche da esperti del mondo del giornalismo, della cultura e della politica, che hanno difeso i manifestanti. “Sulla questione di ordine pubblico chiediamo che siano date risposte – ha detto il segretario del Pd Enrico Letta - Questa è una vicenda abbastanza grave”. “Chiederemo ogni giorno sino a quando non ci sarà risposta - ha scritto il presidente della Federazione nazionale della Stampa Beppe Giulietti - quali provvedimenti siano stati assunti contro chi ha pestato studenti inermi e quali contro chi ha “assistito” all’assalto alla sede nazionale della Cgil a Roma”.
Alessandro Martegani