L'ICS-Consorzio italiano di solidarietà di Trieste, in un comunicato sull'annegamento di alcuni giorni fa di una bambina di 10 anni nel fiume Dragogna, accusa la Slovenia e la Croazia di violare apertamente le norme dell'Unione europea sul diritto di asilo, ricordando come proprio la Slovenia attui in modo sistematico respingimenti illegali mascherati da riammissioni ed erige barriere di filo spinato per evitare fisicamente ogni attraversamento. L'Ics denuncia inoltre che la madre della piccola è stata respinta in Croazia insieme ai bambini superstiti.
Il Consorzio di solidarietà infine evidenzia come la tragedia accaduta sul fiume Dragogna, come tutte le altre morti invisibili lungo la rotta balcanica non è un malaugurato incidente ma è frutto diretto della scelte della Slovenia e di altri Paesi di violare il diritto d'asilo e di tutela dei rifugiati.
In allegato il comunicato integrale di ICS.
(red)