L'operazione Italia Viva, il nuovo movimento fondato da Matteo Renzi che ha annunciato l'abbandono del Pd, sembra per ora avere un impatto molto limitato sulla struttura del partito in Friuli-Venezia Giulia.
Dei parlamentari regionali solo il vicepresidente della Camera, il triestino Ettore Rosato, ha già annunciato di voler seguire Matteo Renzi; a lui si aggiunge il senatore Tommaso Cerno, giornalista friulano, ex direttore dell'espresso, eletto però a Milano.
Rimangono con il Pd Debora Serracchiani, che con un messaggio su Facebook ha confermato la volontà di restare nel Pd, che rimane, ha detto, "un progetto fondamentale per l'Italia: l'unico luogo politico dove abitano stabilmente le culture democratiche, tolleranti e riformiste". Non andrà con Renzi neanche la senatrice della minoranza slovena Tatjana Rojc.
Ancora minore l'impatto all'interno delle Assemblee regionali. In Consiglio regionale nessuno dei componenti del gruppo del Pd ha intenzione di lasciare il partito, ci conferma il vicepresidente dell'Assemblea ed esponente del Pd, Francesco Russo. Non seguiranno Renzi nemmeno i quattro segretari provinciali del partito, e a Trieste solo l'ex segretaria regionale e attuale componente del Consiglio comunale, Antonella Grim, e l'ex assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca, hanno già annunciato il passaggio a Italia Viva.
L’ex europarlamentare Isabella De Monte guarda con interesse al progetto di Renzi, ammettendo alcuni disaccordi con la linea del Pd, ma senza ancora aver preso una decisione.
In genere l'iniziava dell'ex segretario non viene guardata con timore in regione: "L'ennesimo episodio di leaderismo e personalismo" lo ha definito sulla Stampa Cristiano Shaurli, segretario regionale del Pd. L'uscita di Renzi e di alcuni parlamentari come Maria Elena Boschi potrebbe tradursi alla fine anche in un vantaggio elettorale per il Pd, mentre Renzi, che al momento sembra aver dalla sua una trentina di parlamentari, forse meno di quanto si attendesse, non ha ancora la certezza di quanto consenso abbia sul territorio e rischia di dover combattere per occupare un'area al centro a cui guarda già Carlo Calenda, ex ministro uscito dal Pd nel giorno dell'accordo con i 5 Stelle, che ha annunciato la volontà di creare un nuovo movimento politico progressista e liberale.


Alessandro Martegani

Foto: Reuters
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