Una proposta che ha fatto discutere, quella dell'assessore regionale alla Sicurezza ed alle Politiche dell'immigrazione del Friuli-Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, di usare le foto-trappole al confine per monitorare l'arrivo di migranti clandestini. A rispondere alla dichiarazione dell'assessore è stato anche il Consorzio Italiano Solidarietà - ICS, che ha parlato di una visione, quella di Roberti, ancorata ad un passato che non esiste più, aggiungendo anche che l'ordinamento costituzionale prevede che i controlli alla frontiera siano di esclusiva competenza dello Stato.
Intanto a meno di un mese dall'apertura del Centro per Rimpatri di Gradisca nella struttura, che attualmente ospita 66 persone, si sono verificati casi di autolesionismo e ribellione; tra i casi più gravi si registra anche un tentativo di suicidio. Non sono inoltre mancate delle fughe. Su questa situazione è intervenuto anche il Governatore del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga: "intanto mi sembra che anche il Prefetto sia intervenuto spiegando che, chiaramente, è un centro nato da poco e bisogna perfezionare tutte le strutture di sicurezza. Devo dire però che mentre abbiamo il Cara lì presente, sul quale mi auguro si proceda come si era iniziato, quando c'era il Ministro Salvini, verso un'eliminazione appunto del Cara Gradisca. Perché una cosa è avere il Cara, da dove queste persone non devono fuggire, perché possono fare quello che vogliono dalla mattina alla sera, piuttosto che una struttura dalla quale fuggono otto persone e tre vengono subito riprese. C'è una bella differenza rispetto a centinaia di persone che vanno attorno e fanno quello che vogliono. Preferirei, ovviamente, non scappasse nessuno, ma se devo scegliere tra un posto da cui scappano 5 persone o uno con centinaia di persone che fanno quello che vogliono, anche per una questione di proporzioni, non ho dubbi sulla scelta".
Davide Fifaco