Il Consiglio comunale ritorna al completo dopo la turbolenta seduta della scorsa settimana, che ha dato via libera al piano di ristrutturazione del Porto vecchio. L’opposizione, che aveva abbandonato l’aula in segno di protesta, lamentando il mancato rispetto del regolamento da parte della presidenza, è tornata fra i banchi, ma la tensione non ha abbandonato del tutto l’aula.
Fin dalle prime battute della seduta convocata nel pomeriggio, nel corso delle risposte alle domande di attualità e alle interrogazioni, dai banchi del centro sinistra si sono levate proteste per lo scarso tempo dedicato alla discussione, ancora una volta rivolte alla presidenza. “MI spiace rivolgermi ancora a lei come presidente perché riteniamo non sia adatto a ricoprire questo ruolo”, ha detto Riccardo Laterza di Adesso Trieste, ribadendo al Presidente dell’assemblea Francesco di Paola Panteca la richiesta di avere tempo adeguato per poter discutere le domande di attualità.
In questo clima la maggioranza ha deciso di rinviare la discussione degli ordini del giorno sulla delibera del Porto vecchio e respinto sistematicamente le richieste di modificare l’ordine di lavori, e le proposte del centro sinistra. Anche la richiesta del centro sinistra di una sospensione di 15 minuti (giunta dopo una pausa prolungata per la riunione dei capigruppo), e ha innescato un durissimo scambio di battute e rimbrotti fra i due schieramenti.
Dopo una lunga pausa l’aula ha avviato, nonostante le richieste di rinvio della discussione da parte dell’opposizione, che ha contestato anche l’ordine dei lavori, la discussione su una variante al piano regolatore.
Un punto d’incontro è però stato trovato sulle mozioni che chiedevano di evitare la chiusura degli uffici delle poste di San Vito e di Gretta, annunciata dalle Posta italiane nell’ambito di una ristrutturazione del servizio. Dopo un rapido confronto maggioranza e opposizione hanno concordato sui contenuti e votato le mozioni congiuntamente.
Presentata anche un’interrogazione del Consigliere Corrado Tremul, di Fratelli d’Italia, che chiedeva il ripristino dell’alabarda dei pili di pazza unità, fregio recentemente scomparso dai basamenti.
Nelle prime battute della seduta Roberto Cason, del gruppo misto ha anche annunciato la nascita di un nuovo gruppo consiliare, “Civica Idea Giuliana”, formato con Mirko Martini di Noi moderati. Il Gruppo, che fa riferimento al movimento civico omonimo, rimarrà all’interno della maggioranza, ma, ha detto Cason, “con apertura al dialogo con l’opposizione, mettendo sempre al centro al persona e il bene comune”.
Nel corso della seduta è stato commemorato, fra gli altri Ennio Salamon, nato a Pola, laureato in economia a Trieste, fondatore della Doxa e punto di riferimento nel campo nel campo dei sondaggi d'opinione, ricerche di mercato e analisi statistiche. “Salamon aveva sempre tenuto un forte legame con Trieste e l’Istria” ha detto Alessandra Richetti dei 5 Stelle in aula, dimostrando fattivamente anche l’amore per la natura e il territorio.
Alessandro Martegani