Foto: Comune di Trieste
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“Questa libreria rappresenta molto più di un semplice negozio di libri antichi: è uno scrigno di memorie, di testi rari e di storie che raccontano l'anima culturale della città e di parte della letteratura italiana”.
Con queste parole il presidente del Consiglio regionale Mauro Bordin ha commentato la restituzione alla famiglia Cerne della libreria antiquaria Umberto Saba. Luogo storico, di proprietà del poeta triestino fino al 1938, (quando la cedette al commesso Carlo Cerne prima di partire per la Francia), da sempre un punto di rifermento per il panorama culturale della città, tappa obbligata anche per molti politici e personaggi di primo piano giunti a Trieste.
Lo scorso gennaio Mario Cerne, lo storico titolare dell’attività, era venuto a mancare, e per scongiurare la chiusura è intervenuta la Comunità ebraica, proprietaria dell’immobile che ha avviato un restauro dei locali. I 28mila i volumi sono stati rimossi dagli scaffali e poi riposizionati nello stesso ordine dopo i lavori, che hanno rispettato l’aspetto originario del locale: gli scaffali, il parquet, il bancone, perfino la carta da parati sono uguali all’originale, ma sono stati rifatti e messi a norma gli impianti.

Foto: ACON
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La restituzione delle chiavi alla famiglia Cerne, che darà la libreria in gestione, è stata salutata da una cerimonia, con i vertici della comunità ebraica e delle istituzioni locali.
“Quando si parla di restituzione della libreria antiquaria “Umberto Saba” alla città, parliamo di un valore materiale, ma anche di un valore immateriale che la Comunità ebraica ha saputo conservare”, ha detto la vicesindaca Serena Tonel. “Va dato atto a Mario Cerne e alla sua famiglia di essere riusciti a conservare fino ai giorni nostri la libreria. La libreria è testimonianza, è letteratura ma è soprattutto un luogo che riporta alla memoria eventi tragici che la nostra città ha vissuto nel '900”.

Foto: ACON
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Anche l’assessora regionale al Lavoro e all’istruzione Alessia Rosolen ha ricordato come la consegna delle chiavi “ha rappresentato un momento di particolare commozione a pochi mesi dalla scomparsa di Mario Cerne, mancato a gennaio 2024, che ha dedicato la propria vita a preservare e valorizzare la memoria di Saba, accogliendo ogni visitatore con storie e aneddoti che hanno contribuito a rendere la libreria un'istituzione”. Rosolen ha anche rivolto “un ringraziamento alla Comunità ebraica di Trieste per aver promosso quest'opera di restauro di quello che è un luogo dell'anima per qualsiasi triestino, soprattutto pensando a quella che avrebbe potuto essere l'alternativa, ovvero le nuove generazioni private di un bene culturale immenso”.

Alessandro Martegani