L’atteggiamento dell’amministrazione comunale verso la minoranza slovena nei decenni passati era stato un costante terreno di scontro nel corso delle campagne elettorali: dall’uso della lingua nelle sedute del Consiglio comunale, fino ai finanziamenti agli enti e società che facevano capo alla minoranza, tutto era stato trasformato in battaglia fra destra e sinistra, spesso strumentalizzando le vicende della comunità linguistica a scopo elettorale.
Quei tempi però sembrano molto lontani se si guarda al confronto in atto nella campagna elettorale in atto a Trieste: ora il terreno di discussione sono gli investimenti per il porto vecchio e l’attenzione alle periferie, facendo passare in secondo piano quella che in passato era stata una battaglia ideologica irrinunciabile. Il tema della minoranza è entrato nei programmi, ma non se ne è praticamente discusso: “Di certo – dice il giornalista del Primorski Dnevnik Aljoša Fonda - non è uno dei temi centrali della campagna elettorale, ma non è necessariamente una cosa negativa, nel senso che alcuni decenni fa gli sloveni erano un tema elettorale ma in negativo. Si strumentalizzava e si facevano le battaglie ideologiche. Oggi sono cambiati i tempi: quello della minoranza slovena è un tema che nelle ultime campagne elettorali è rimasto abbastanza in disparte”.
“Proprio oggi – aggiunge - pubblichiamo sulle nostre pagine un lungo articolo che analizza i programmi elettorali dei diversi candidati e delle diverse coalizioni, per valutare quanto sono presenti i temi legati agli sloveni, e bisogna dire che in alcune compagini è un argomento presente, soprattutto nel centrosinistra. Non solo nelle liste che sostengono Francesco Russo, ma in generale nelle nell'area di centrosinistra, si parla anche di temi concreti come il Narodni Dom o come il bilinguismo. In altri programmi invece il tema è assente o comunque viene solo menzionato”.
Alessandro Martegani