Il costante miglioramento dei dati sui contagi in Friuli Venezia Giulia e in generale in Europa, e la decisione di non confermare la quarantena di cinque giorni per chi entra in Italia avevano fatto sperare in una rapida normalizzazione della vita di chi abita e lavora lungo il confine, ma la situazione sembra diventare invece sempre più confusa, sia a causa della disparità delle norme sull’attraversamento dei confini fra Italia e Slovenia, sia per la tendenza di Roma a complicare anziché semplificare le procedure.
E mentre la politica locale chiede di dare via libera al transito di chi vive lungo la fascia confinaria, da Roma giunge una nuova procedura, che riguarda tutti, anche chi deve attraversare il confine ogni giorno per motivi di lavoro o studio.
Da ieri infatti è attivo l’obbligo di compilare il “Passenger Locator Form digitale europeo”, (dPLF) un modulo on line, (https://app.euplf.eu/#/), con cui si dichiara stato di provenienza, luogo di residenza Italia, mezzo di trasporto e altre informazioni utili a tracciare lo spostamento.
Un mezzo che sembra pensato solo per chi deve entrare in Italia per motivi di turismo, o per singole missioni di lavoro, ma che, vista l’assenza al momento di eccezioni esplicite nella normativa, secondo le autorità italiane va compilato anche dai lavoratori transfrontalieri, studenti e accompagnatori che ogni giorno devono passare il confine, liberati da qualche giorno dal tampone settimanale per entrare in Slovenia, esentati dal tampone per entrare in Italia, ma non dalla dichiarazione on line.
Solo in caso di impossibilità a utilizzare i mezzi informatici (nelle prime giornate ci sono stati dei malfunzionamenti), si potrà presentare a un eventuale controllo una documentazione cartacea.
La nuova procedura è stata confermata sia dalla Polizia di Frontiera italiana, sia dal numero dedicato del Ministero della salute. Ci sono delle categorie che possono fare a meno del Dplf, ma i trasfrontaliari non sono fra queste.
La prima compilazione del modulo non è proprio brevissima, porta via una decina di minuti, ma la buona notizia per chi deve entrare in Italia ogni giorno (per l’ingresso verso Slovenia non c’è alcun limite per i cittadini del Friuli Venezia Giulia) è che il modulo viene salvato in un account personale, creato alla prima registrazione, e si può aggiornare, modificando anche solo la data e l’ora dello spostamento.
Al termine della procedura il form viene inviato con un’email e può essere conservato in forma elettronica, di fatto è un codice Qr, o stampato.
Rimane comunque una complicazione in più per lavoratori e studenti transfrontalieri, che, pur non costando nulla, costringerà ad aggiornare il modulo quotidianamente, o a preparare in anticipo quelli necessari per la settimana. Rimane poi da vedere come si adatteranno alla novità i transfrontalieri, e in particolare quelli più anziani, non assuefatti alle modalità informatiche, e quanto verrà realmente applicata la procedura, visti i controlli molto scarsi lungo i valichi regionali.
Si tratta poi di una complicazione che va in controtendenza con quanto sta avvenendo nei paesi limitrofi, come Slovenia e Croazia, che stanno procedendo a nuovi allentamenti, interni e ai confini.
Alessandro Martegani