Qualche iniziativa di protesta da parte dei gruppi contrari ai vaccini e al Green pass, qualche commerciante che fa finta di niente o esprime apertamente la volontà di non controllare i certificati, anche per non perdere i già pochi clienti, ma tutto sommato l’entrata in vigore delle nuove norme sembra esser stata assorbita senza troppi traumi anche a Trieste.
Da ieri sono ben pochi gli esercizi e i locali pubblici a cui si può accedere senza essere in possesso del certificato, anche se non dappertutto vengono eseguiti i controlli. Anche sui mezzi pubblici le verifiche vengono fatte a campione, e molti negozi dichiarano di non essere tenuti a chiedere certificazioni o documenti, invitando semplicemente i clienti a entrare solo se in possesso del pass. Altri invece avvisano, sempre con dei cartelli all’ingresso, di poter servire solo clienti in regola con i certificati: nei bar e nei ristoranti infatti chi non ha il Green pass non può essere servito nemmeno all’esterno o al banco.
Una serie di provvedimenti che hanno di fatto escluso dalla vita sociale un decimo della popolazione in Italia e che non sempre sono stati presi bene dai commercianti, e anche dagli attivisti no vax e no Green pass: ieri un gruppo di manifestanti anti Green pass si sono presentati all'ufficio centrale delle Poste a Trieste per inviare delle raccomandate di denuncia nei confronti del governo, ma, anche alle poste, non è possibile effettuare alcuna operazione senza il Green pass, che deve essere scansionato prima di ottenere il biglietto con il numero di prenotazione. La presenza dei dimostranti ha creato disagio all’interno della sede, tanto da spingere il direttore a chiudere l’ufficio. Tutti sono stati identificati dalla polizia intervenuta e potrebbe scattare una denuncia per interruzione di pubblico servizio e anche per manifestazione non autorizzata, visto che il gruppo si è poi diretto compatto verso il centro città.
No vax in attesa anche di fronte alla sede del tribunale di sorveglianza, a pochi metri da un bar diventato un po’ il luogo di ritrovo dei no vax dopo esser stato sanzionato ripetutamente a causa di violazioni delle normative contro la pandemia: gli attivisti contro il Green pass, giunti sul marciapiede a centinaia nei giorni scorsi, continuano a rimanere in coda per presentare una denuncia contro i limiti imposti dal Green Pass e contro l’obbligo vaccinale, in vigore da ieri anche per tutti gli over 50 oltre che per una serie di categorie di lavoratori.
Si tratta di azioni simboliche, lanciate anche a livello nazionale, che però per ora non hanno nulla a che vedere con le proteste dello scorso ottobre, per i toni, ma soprattutto per i numeri, molto più ridotti rispetto alle grandi manifestazioni della prima fase della protesta.
Alessandro Martegani