Dopo quasi quattro settimane d’indagine sono scattati nuovi arresti e perquisizioni nei confronti dei presunti partecipanti alla sparatoria dello scorso 4 settembre a Trieste.
Lo scontro, nel corso del quale erano anche stati esplosi dei colpi di pistola, era avvenuto fra due gruppi contrapposti di operai kosovari all’esterno di un bar nella centralissima via Carducci ed aveva provocato sette feriti, due dei quali in gravi condizioni.
Cinque persone erano state fermate subito, ma questa mattina sono scattati nuovi arresti e perquisizioni: gli agenti impegnati nell’operazione, denominata “Crazy Shooting”, più di 150, hanno eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, accanto a diversi provvedimenti amministrativi nei confronti di cinque degli indagati con la notifica di quattro provvedimenti di revoca del permesso di soggiorno ed un di diniego al rilascio del permesso di soggiorno di lungo periodo.
Eseguiti anche 22 decreti di perquisizione a carico di tutti i soggetti identificati e che la polizia ritiene coinvolti nel confronto armato di via Carducci.
Sommando ai precedenti gli arresti odierni in titoli sette presunti partecipanti alla sparatoria sono attualmente detenuti in carcere, cinque agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, mentre sono tredici, al momento, gli indagati.
La Questura di Trieste ha però fatto sapere che le operazioni di controllo del territorio sono tuttora in corso.
Alessandro Martegani