
A poco più di un mese dalla polemica scoppiata a Monfalcone per la presenza di studentesse con il volto coperto in una scuola locale, arriva in Consiglio regionale il primo via libera a un progetto di legge nazionale che prevede il divieto di circolare con il volto coperto in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
In realtà in Italia una norma di questo genere esiste già, e fu approvata nel 1975, in pieni annui di piombo, contro i casi di terrorismo e i disordini di piazza. La norma vieta “l’uso dei caschi protettivi o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico senza giustificato motivo”. Una sentenza del Consiglio di Stato del 2008 aveva poi stabilito che il “velo che copre il volto” generalmente non è diretto ad evitare il riconoscimento, ma costituisce attuazione di una tradizione di determinate popolazioni e culture” e quindi “non si è in presenza di un mezzo finalizzato a impedire senza giustificato motivo il riconoscimento”.
L’intenzione dei proponenti della norma, che vede come primo firmatario, Antonio Calligaris, capogruppo della Lega, è invece rendere esplicito il divieto di girare con il volto coperto, anche se per motivi religiosi. Secondo Calligaris l’attuale normativa impedisce "di sanzionare l'utilizzo del burqa e del niqab”, “perché la Lega - ha aggiunto - su questo argomento è sempre stata chiara, e non intende mercanteggiare al ribasso i diritti delle donne e dei minori". La norma, un progetto di legge nazionale che sarà votata in aula già martedì prossimo, anche questa circostanza criticata dal centrosinistra, prevede un divieto esplicito senza eccezioni, inasprendo anche le sanzioni.

Il progetto ha ricevuto in commissione l’appoggio di Lega e Fratelli d’Italia. Forza Italia non era presente ma ha assicurato che voterà il testo. Contrarie invece le forze di centrosinistra: Avs e Open Sinistra Fvg hanno votato contro, mentre Pd, Patto per l'Autonomia-Civica Fvg e M5S hanno scelto di non partecipare al voto. "È una norma costruita male – ha detto Furio Honsell di Open Sinistra Fvg - che avrebbe dovuto avere ben altro contenuto se l'obiettivo fosse stato davvero la tutela di donne e bambini. Ed è un atto strumentale – ha aggiunto riferendosi alle prossime lezioni da Monfalcone - visto che siamo in periodo pre-elettorale". Il gruppo del Pd ha parlato di una "becera strumentalizzazione di un tema così complesso".
Alessandro Martegani