(Foto: Martegani)
(Foto: Martegani)

“È un modo per conservare la memoria dei luoghi storici dei borghi dell’altopiano, e per trasmetterla ai giovani”. Anche negli uffici del municipio di San Dorligo Dolina hanno sentito della vicenda dei toponimi a Capodistria, ma qui, nel comune al confine con la Slovenia, a venti chilometri da Capodistria, non sembra esserci alcun problema di questo tipo.

Dolina (Foto: Martegani)
Dolina (Foto: Martegani)

In Italia il tema della toponomastica e dei nomi sui cartelli è regolato sia dalla legge nazionale sulla tutela della minoranza slovena, sia da testi regionali, e, soprattutto negli ultimi anni, nessuno sembra porre alcun ostacolo alla riscoperta dei toponimi in lingua slovena.
Le tabelle con i toponimi storici sono state collocate un po’ in tutto il comune di Dolina nel maggio del 2014, e nessuno ha mai avuto nulla da ridire.
Si tratta di una situazione diversa rispetto a Capodistria: a Dolina, così come negli altri comuni e borghi del Carso (fatta eccezione per Opicina) in realtà non esistono i nomi delle vie, ma solo i numeri civici, e i cartelli con i toponimi si riferiscono non al nome della strada, ma all’antico nome del “luogo”.

Caresana (Foto: Martegani)
Caresana (Foto: Martegani)

Sono soprattutto uno strumento culturale e turistico, ma non hanno alcun impatto sull’amministrazione del territorio o sull’urbanistica: i “microtoponimi”, come si chiamano in linguaggio tecnico, propongono spesso le denominazioni nel dialetto sloveno locale, utilizzando anche una grafia in parte fonetica per riprodurre la corretta pronuncia.
Dolina non è però l’unico comune o borgo ad aver avviato un’operazione di recupero degli antichi nomi: più a monte, a Caresana, le tabelle, in pietra incisa, che indicano i nomi dei sette borghi che compongono il villaggio, sono state collocate su edifici privati da un’associazione culturale locale, così come in altre frazioni del comune.

Contovello (Foto: Martegani)
Contovello (Foto: Martegani)

Un’iniziativa analoga era stata messa in atto anche a Contovello, frazione sull’altopiano del comune di Trieste (l’unica amministrazione dell’ex provincia che in passato aveva fatto qualche resistenza). Qui, nel 2013, in occasione dei 600 anni dalla fondazione del paese, sono state collocate delle insegne che riportano gli antichi nomi in dialetto sloveno: delle lastre in pietra del Carso, scolpite, con gli antichi toponimi, opere che si avvicinano più a un’installazione artistica piuttosto che a un’operazione di toponomastica.

Santa Croce (Foto: Martegani)
Santa Croce (Foto: Martegani)

Anche percorrendo la strada che dall’altopiano porta verso nord, non mancano testimonianze simili: in qualche altro borgo di Trieste sull’altopiano, a Sgonico, Malchina, e a Santa Croce qualche cartello che ricorda gli antichi nomi è stato affisso, e a riprova che si tratta di un tema che non ha creato alcun disagio o polemica, c’è il fatto che gli abitanti ricordano a stento dove siano i cartelli con i nomi in dialetto sloveno, nonostante ci passino davanti ogni giorno.

Alessandro Martegani

Malchina
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