A piccoli passi, in una situazione ancora molto critica, ma i dati cominciano a rivelare un lento anche se ancora incerto miglioramento dell’andamento della pandemia in Friuli Venezia Giulia.
Gli ultimi dati, relativi al lunedì, rivelano un incremento inferiore rispetto quello registrato sette giorni fa, ma soprattutto i tamponi molecolari, danno una percentuale di positività sotto il 5 per cento, un dato che non si vedeva da settimane.
Il grafico, aggiornato costantemente dalla Fondazione Gimbe, che incrocia l’incremento dei casi con l’incidenza ogni 100 mila abitanti, pur ponendo sempre il Friuli Venezia Giulia in un’area ad alto rischio, non vede più la regione con i numeri peggiori d’Italia, come la scorsa settimana, con un lento ma progressivo calo del numero di casi quotidiani. Anche la mappa pubblicata sul sito della protezione civile del FVG sta diventando via via più chiara, testimoniando il calo della presenza di contagi.
Basterà per passare in area arancione dopo le vacanze di Pasqua? Probabilmente no, perché i dati dei ricoveri nelle terapie intensive e negli altri reparti, sia pur in leggero calo, sono comunque molto alti, ma soprattutto uno dei dati chiave per la valutazione, l’incidenza dei casi settimanali ogni 100 mila abitanti, al momento è di 351, una cifra lontana dai 250 sotto i quali si potrebbe pensare un ritorno in area arancione. Quello appena citato però è proprio uno dei parametri contestati dal presidente della regione Massimiliano Fedriga, che ha spinto per un mantenimento di tutte le fasce nel mese di aprile, senza limitare le regioni alle aree rossa e arancione, e ritiene il criterio dei 250 contagi settimanali ogni 100 mila abitanti punitivo proprio per le regioni che fanno un maggior numero di test, come il Friuli Venezia Giulia.
Della situazione ha parlato anche il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, che ha quantificato in 10 mila vaccinazioni al giorno la quota della regione, quando e se andrà a regime il piano vaccinale nazionale annunciato dal commissario Figliuolo, che punta a 500 mila somministrazioni al giorno.
Il problema sono le forniture di vaccini, ma anche il personale: la regione, che attende ancora più di 200 operatori promessi dal governo, sta lavorando all’attuazione degli accordi con i medici di base e i farmacisti, già operativi ad esempio in Liguria.
Non cessano intanto gli scontri sulla gestione della pandemia: la posizione del governatore Fedriga, che ha appoggiato l’idea di una verifica a metà mese per valutare la possibilità che alcune aree dell'Italia possano tornare a colorarsi di giallo e dare un obiettivo di ripresa alle regioni che potranno farlo, è stata duramente criticata dall’opposizione, che contesta la narrazione della situazione fatta dalla Giunta.
“Il dato vero – ha detto Cristiano Shaurli del Pd - è che numeri del Fvg sono drammatici, come drammatica è la condizione dei nostri ospedali e non certo per colpa degli operatori: questo i cittadini lo sanno e purtroppo lo provano sulla propria pelle”.
Alessandro Martegani