Richieste di aiuto per poter mangiare, per comprare i beni di prima necessità, per mandare i figli a scuola, per pagare bollette e affitti sono in crescita a Trieste.
Come spiega Il Piccolo, è il vescovo del capoluogo giuliano, Enrico Trevisi, a denunciare la situazione ed a sottolineare le difficoltà finanziarie della Caritas. E la pressione diventa sempre più forte su quelle associazioni impegnate a cercare di dare aiuto alle persone in difficoltà economica.
Il Comune quest'anno spenderà per il sociale 104 milioni di euro, a fronte dei 98 del 2023.
Secondo i dati Istat, a Trieste oltre il 21 per cento delle domande di Isee risulta inferiore ai 6 mila euro e come spiega l'assessore alle Politiche sociali, Massimo Tognolli, si cerca di mantenere sempre alta l'attenzione verso chi fa fatica, precisando che è in crescita anche il numero dei senzatetto; negli ultimi quattro anni il loro numero è aumentato da una cinquantina agli oltre duecento attuali.
Tra chi frequenta le mense messe a disposizione dalla Caritas e dai frati di Montuzza ci sono soprattutto uomini, alcuni senzatetto ma anche molti inquilini degli alloggi sociali comunali.
Tra le realtà impegnate negli aiuti anche la Comunità di Sant'Egidio, che si occupa di circa duemila famiglie, mille di queste con maggiore frequenza e con una crescita di una decina di famiglie in più ogni settimana e richieste in aumento per i generi alimentari ed il pagamento delle bollette.
Ci sono, inoltre, famiglie che sono costrette a rivolgersi alle associazioni da una decina di anni perché non riescono ad uscire dalle difficoltà e si trovano a dover chiedere un contributo anche per regolarizzare le morosità degli alloggi sociali. Anche in questo caso si rileva un aumento delle persone che non riescono a pagare regolarmente le quote, ma da registrare anche che i criteri di assegnazione sono molto penalizzanti e quindi molte famiglie non riescono proprio a trovare una casa.
Davide Fifaco