La necessità di riprendere la cooperazione transfrontaliera dopo un anno e mezzo di pandemia è il tema principale della visita di due giorni Trieste del presidente del Comitato europeo delle Regioni, oltre che governatore della Macedonia centrale, Apostolos Tzitzikostas.
Nell’agenda del presidente delle realtà regionali dell’Unione europea ci sono incontri con i vertici delle istituzioni regionali: nella prima giornata con il presidente ella Giunta Massimiliano Fedriga, nella seconda con il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin, oltre che con le organizzazioni dei comuni e delle regioni italiane e con i giovani imprenditori.
Con il presidente Fedriga, ha detto al termine dell’incontro al palazzo della Giunta regionale, “abbiamo sottolineato la necessità di rimettere i cittadini al centro del futuro dell'Europa”. “La nostra ripresa green – ha aggiunto - sarà efficace solo se saranno coinvolti i governi locali e regionali e lavoreremo con le regioni per aiutare l’Unione europea a rispondere alle esigenze dei cittadini”.
Alla vigilia del suo arrivo a Trieste, intervistato dal quotidiano locale il Piccolo, Tzitzikostas, ha sottolineato come la pandemia abbia rappresentato uno “dei più grandi passi indietro” per la cooperazione transfrontaliera e in generale della politica di coesione fra i vari territori, un capitolo fondamentale per l’Unione europea.
L’Europa, ha detto, “non può più permettersi chiusure disordinate dei confini”, attraversati ogni giorno da un milione e 300 mila persone per andare a lavorare, e vicino i quali vivono 150 milioni di europei. Un problema particolarmente sentito in Friuli Venezia Giulia, che in questi due anni ha subito le chiusure dei confini con Slovenia e Austria. A riguardo il Comitato ha chiesto alla Commissione europea di presentare una proposta che assicuri il mantenimento della cooperazione transfrontaliera anche in caso di future crisi europee o regionali.
Alessandro Martegani