La ricandidatura era stata annunciata già mesi fa, con quasi due anni di anticipo, ma ora Roberto Dipiazza, il tre volte sindaco di Trieste, è certo di avere l’appoggio di tutto il centro destra, compresa la componente potenzialmente più ampia, quella della Lega.
Nonostante la tentazione di presentare un candidato autonomo, per poi magari convergere sul nome dell’attuale sindaco al secondo turno, la Lega ha dovuto prendere atto del consenso di cui gode il primo cittadino all’interno dell’elettorato moderato in città, e ha deciso di allinearsi e appoggiare una riedizione, in caso di successo sarebbe la quarta, dell’amministrazione Dipiazza.
Il sindaco dal canto suo mette un altro mattone sulla strada che potrebbe farlo tornare in piazza Unità nel giugno del 2021, fra un anno esatto, e, come suo costume, ha ribadito di non avere paura di alcun avversario: “Temo solo il diavolo”, aveva dichiarato al quotidiano il Piccolo, confermando la volontà di correre per il quarto mandato. “Quattro anni fa i cittadini di Trieste mi hanno rinnovato la fiducia facendomi tornare Sindaco della nostra bellissima città. – ha scritto sui social -: con Onore, Orgoglio, Impegno, Gioia e Amore insieme alla Giunta ed ai consiglieri comunali di Centrodestra lavoriamo per continuare a far crescere la nostra importante Trieste”.
A destra dunque le scelte sembrano fatte, nonostante manchi ancora un anno al rinnovo; dall’altra parte invece la decisione sul candidato che affronterà un sindaco che non ha mai perso una competizione elettorale, sembra ancora lontana. Il nome più probabile per il centro sinistra al momento rimane quello del vicepresidente del Consiglio Regionale del Pd Francesco Russo, che ha sempre seguito da vicino le vicende della città e ha ottenuto risultati in tutte le competizioni elettorali recenti, ma nelle ultime ore è uscita anche l’ipotesi della candidatura dell’attale ministro delle infrastrutture Stefano Patuanelli, anch’egli triestino, una delle personalità più stimate dei 5 Stelle, che non ha confermato, ma nemmeno smentito la possibilità.
Molto più improbabile, perlomeno al momento, l’ipotesi che porterebbe in piazza Unità Zeno D’Agostino: l’ex presidente dell’Autorità portuale, alle prese con i ricorsi contro la decisione che lo ha estromesso dalla guida dello scalo e indignato alla città, avrebbe un ampio consenso a Trieste in casi di discesa in campo, ma non sarebbe intenzionato a darsi alla politica.
In ogni caso le decisioni saranno condizionate anche dagli equilibri nazionali e dai futuri rapporti fra il Pd e i 5 Stelle, e se saranno o meno presentati candidati comuni. La notizia della ricandidatura di Dipiazza ha però già fatto partire la contro campagna da parte delle opposizioni centro sinistra, che sottolineano come i fondi per le partite importanti in città siano arrivati dalle amministrazioni nazionali e regionali di centro sinistra.
“Se Io se fossi il Sindaco Dipiazza – ha dichiarato Francesco Russo - un po’ di paura che i cittadini mi presentino il conto l’avrei. Tutte le grandi promesse fatte – ha aggiunto - sono rimaste sulla carta: la città metropolitana non esiste, il tram è fermo, la galleria di Piazza Foraggi fatiscente, la riqualificazione di Porto Vecchio al palo le strade, soprattutto in periferia, sono spesso sporche e poco curate. Soprattutto manca un’idea di sviluppo complessivo della città: e questo nello scenario post Covid è un lusso che Trieste non può più permettersi. Negli ultimi 5 anni l’unica rivoluzione che la città ha visto è stata all’interno del Porto ma sappiamo benissimo che i meriti non sono né del Sindaco né della coalizione che lo appoggia”.
Alessandro Martegani