Si stringe il cerchio attorno allo sailing yacht “A”, il mega panfilo a vela dalla forma inconfondibile, attualmente in bacino di carenaggio nei cantieri di Trieste.
Già da qualche giorno le proprietà degli oligarchi russi considerati vicini a Vladimir Putin erano finiti nel mirino della Guardia di Finanza, ma finora i provvedimenti di sequestro erano avvenuti solo in Liguria, dove sono ormeggiati quattro yacht di proprietà di altrettanti imprenditori russi, ma la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, avvenuta ieri pomeriggio, di 14 nomi di altrettanti oligarchi considerati “sanzionabili” (accanto a 146 membri del Consiglio della Federazione russa) per aver, fra le altre cose, anche partecipato al summit del 24 febbraio in cui Putin aveva comunicato l’intenzione di attaccare l’Ucraina, potrebbe innescare nuovi provvedimenti.
Fra i 14 nomi c’è anche quello di Andrey Igorevich Melnichenko, miliardario che controlla il gruppo EuroChem, uno dei maggiori produttori di fertilizzanti al mondo, e dell'impresa carbonifera Suek, e, fra le altre cose, proprietario del mega Yacht ospitato dai cantieri di Trieste per lavori di manutenzione.
Secondo le autorità europee Melnichenko appartiene alla cerchia più ristretta del presidente Vladimir Putin, contribuendo quindi ad azioni o politiche che compromettono o minacciano l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina, nonché la stabilità e la sicurezza nel paese.
La pubblicazione del suo nome sembra quindi aprire la porta al sequestro dell’imbarcazione da quasi mezzo miliardo di euro, mentre sarebbe non raggiungibile l’altro yacht di Melnichenko, il motor yacht “A”, attualmente al largo delle Maldive.
Melnichenko non è però l’unico imprenditore russo che rischia il sequestro dei beni: a Martina di Carrara si stanno facendo verifiche sullo “Scheherazade”, un’imbarcazione lunga 140 metri e dal valore stimato in 700 milioni di dollari, che si dice appartenga addirittura a Vladimir Putin, mentre per ora non sembrano a rischio i beni di Roman Abramovich, proprietario del Chelsea, e, fra le altre cose, del “My Solaris”, mega yacht di 139 metri del valore di 600 milioni di dollari, attualmente in navigazione al largo della Sicilia e probabilmente diretto verso le Seychelles o le Maldive: al momento il nome di Abramovich non è incluso in alcuna lista di imprenditori vicini a Vladimir Putin. Nel complesso, le misure restrittive dell'Unione europea sono destinate a un totale di 862 persone.
Alessandro Martegani