Nuovi fuochi questa mattina all'interno dell'ex caserma Cavarzerani di Udine dove la quarantena è stata prolungata per ulteriori 14 giorni a causa di 3 casi positivi al coronavirus riscontrati tra i 500 ospiti accolti nella struttura predisposta per raccogliere i migranti irregolari in attesa di conferma o meno dello stato di rifugiato.
Ieri sempre nella stessa struttura, dopo l'annuncio del prolungamento dell'isolamento, c'è stata una vera e propria rivolta con tentativi di fuga da parte delle persone rinchiuse. Una situazione critica quella dei centri di accoglienza per immigrati su tutto il territorio nazionale, dove si stanno registrando continue fughe e proteste degli ospiti a causa delle regole stringenti applicate al fine di contenere possibili focolai di Coronavirus.
Particolarmente critico nei confronti della gestione dei flussi migratori da parte del Governo è logicamente anche il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, che ieri ha ribadito la sua richiesta di controlli più pressanti delle frontiere della sua regione, da dove giornalmente si registrano entrate di irregolari, che secondo la nuova normativa non possono prevedere la riammissione in Slovenia se individuate a più di 10 km dal confine. In questi giorni, quindi, la gran parte dei migranti ha cambiato i punti di attraversamento del confine e le modalità al fine di non essere rintracciati nella fascia che prevede l'espulsione e perciò gran parte del flusso si è spostato verso il goriziano e l'udinese.
Barbara Costamagna